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Docenti e personale ata

Tredici giorni alla campanella: è caos nelle nomine e problemi anche per il personale Ata

Laura Scotti di Cgil Scuola: "Se qualcosa è andato storto è a livello ministeriale perché non si è tenuto conto che nel mese di agosto si sarebbero accavallate diverse procedure di nomina. Dal punto di vista normativo è tutto in regola però è esemplificativo dello scollamento che c'è tra il ministero, le realtà territoriali e delle istanze del personale precario".

Scuola, attraversamento

Un tempo i giorni delle nomine scolastiche venivano definiti “carnaio” con persone ammassate in un auditorium in attesa di scoprire dove e come avrebbero preso la cattedra. Da quest’anno dopo la fortissima spinta del Ministero a digitalizzare tutto, vuoi per il Covid e per snellire la burocrazia, la musica è cambiata ma i nodi sono venuti al pettine. La prima campanella in Liguria e alla Spezia suonerà il 14 settembre ma dalla giornata di ieri insegnanti e sindacati sono nel caos totale, perché in molti casi i docenti di ruolo sono finiti anche nelle graduatorie degli incarichi a tempo determinato. Questo per gli insegnanti, soprattutto nella secondaria, crea un grave problema: i precari, alcuni anche storici, sono costretti ad accettare qualunque per non incorrere in sanzioni.  Questa situazione ha incartato decine di insegnati che si sono già rivolti ai sindacati che il prima possibile chiederanno un confronto con L’Ufficio scolastico provinciale.

“La situazione era già complicata in partenza – spiega Laura Scotti di Cgil Scuola – quest’estate alcuni insegnanti si sono trovati davanti alla barriera del digitale. Il caos è totale, per il momento abbiamo solo la certezza che gli insegnati entrati di ruolo invieranno la rinuncia. Si libereranno di conseguenza quelle cattedre che però non spetteranno a chi è più alto in graduatoria, ma chi verrà individuato dallo scorrimento della graduatoria. E’ chiaro che non si fa un discorso di competenze o meno, ma c’è un problema evidente perché questa situazione travolge tutti i lavoratori. Non va dimenticato che l’Ufficio scolastico provinciale a tutti i livelli ha lavorato a pieno ritmo senza sosta per seguire tutte le procedure disposte dal Miur. Se qualcosa è andato storto è a livello ministeriale perché non si è tenuto conto che nel mese di agosto si sarebbero accavallate diverse procedure di nomina. Dal punto di vista normativo è tutto in regola però è esemplificativo dello scollamento che c’è tra il ministero, le realtà territoriali e delle istanze del personale precario. Non vanno dimenticate le criticità attorno al personale Ata, in questo caso l’organico è insufficiente per l’ordinaria amministrazione e il governo per quest’anno scolastico ha negato il rinnovo dei contratti Covid.

“Noi come Cgil assieme sindacati denunciamo queste problematiche da anni e nella fattispecie nei prossimi giorni – conclude Scotti – chiederemo un incontro con gli uffici del provveditorato spezzino per fare il punto della situazione e capire in quali condizioni di organico riapriranno le scuole”.

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