“Gli spezzini hanno già provato cosa significhi fare le cose di fretta, affidandosi al primo (e unico) che fa un’offerta. Se il nuovo Felettino non c’è ancora è grazie alla gara che la passata giunta regionale ha imbastito di corsa nel 2015 per approvarla prima di andare a casa, scegliere la ditta che voleva e lasciare in eredità tutti i problemi che ben conosciamo e che sono stati con pazienza risolti, cominciando dal salvataggio del Sant’Andrea, che il vecchio bando prevedeva di dare in permuta nell’affare-Felettino”. Così in una nota la Lista Toti.
“Adesso, i responsabili di questo disastro, ci riprovano – prosegue la nota -. Si lamentano perché Ire ha concesso alle imprese interessate alla realizzazione del nuovo ospedale una proroga di 45 giorni, che consenta di presentare offerte più precise e meglio formulate. In altre parole, di evitare esattamente ciò che fece la sinistra sette anni fa. Collegare questa proroga a un aumento dei costi è semplicemente ridicolo. Il rincaro delle materie prime, comune a tutte le aziende del mondo, non si produce certo in questi giorni. Semmai se la gara della precedente giunta fosse stata fatta come si deve, non avremmo dovuto fare i conti con questo problema. Avere più proposte differenti da confrontare e tra cui valutare la migliore si chiama buongoverno, significa fare gli interessi dei cittadini. Un mese e mezzo per non perdere altri sette anni. Ognuno è libero di valutare tra il modo di operare della giunta Toti e quello di chi la contesta”.
“Puntuale come un orologio il PD non perde occasione per attaccare il presidente Toti, in particolare quando si tratta dell’ospedale Felettino. Proprio loro che, grazie alla gestione confusionaria della giunta regionale nel 2015, hanno fatto della gara di appalto per la sua realizzazione una vera e propria bolla di sapone”, aggiunge un’altra nota della Lista Toti. “Questa volta, peraltro – si legge ancora -, non c’è un solo partecipante alla gara proprio perché l’appalto è stato, grazie al grande lavoro della giunta Toti, finalmente redatto nel modo più appropriato, senza la permuta dell’ospedale Sant’Andrea che resterà nella disponibilità della città. Ecco perché ora ci sono più imprese interessate ad aggiudicarsi l’appalto per il Felettino. Adesso più che mai occorre procedere con accortezza, per poter garantire agli spezzini l’ospedale che è stato promesso loro da tempo, da chi a lungo ha amministrato la città”.