Un coniglio dal muso nero. Non è l’animale cantato da Marcella Bella in Montagne verdi, ma un altro inquilino del Parco della Maggiolina, adottato anni fa dai gestori e che per venti giorni è rimasto chiuso assieme ai cinghiali. La sua storia comincia all’incirca sette anni e mezzo fa quando lui, la sua mamma e i fratellini vennero abbandonati tra gli alberi e le collinette del parco. Anche in quel caso la famiglia si separò, tranne la madre e lui, quello tutto nero. La gestione del parco, a conduzione familiare, non rimase impassibile e fu proprio il capofamiglia Valerio a decidere di adottarli. Mamma coniglio è morta ormai tre anni fa, a un’età venerabile per un animale, mentre il cucciolo è cresciuto: vive libero, è stato sottoposto a suo tempo a tutti i controlli veterinari, ha il suo rifugio ed è trattato con rispetto da tutti.
La mattina dell’8 agosto sono arrivati i cinghiali e non è stato possibile recuperarlo. Lui è riuscito a badare a se stesso ed è sopravvissuto, per lui la convivenza con gli ungulati poteva essere davvero rischiosa. In quanto onnivori, anche se in natura mangiano principalmente frutti dolci, tuberi, i cinghiali possono cacciare attivamente cibandosi di animali come piccoli rettili, anfibi, cerbiatti, agnelli, conigli. Basti pensare a quanto avvenuto a Quezzi e Marassi a Genova dove hanno sbranato delle galline. “Eravamo un po’ preoccupati, lo abbiamo trovato decisamente dimagrito ma sta bene” hanno raccontato a margine i gestori. La natura non sempre è matrigna, il coniglio nero non è stato cacciato, in tutti i sensi, e ora anche per lui è tornata la normalità.