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Crociere e porto

Fumi e navi da crociera, Legambiente: “Situazione insostenibile, chiediamo al sindaco una presa di posizione precisa”

L'associazione ambientalista: "Ci aspettiamo un dibattito aperto, una mobilitazione di tutta la città. Chiediamo Controlli serrati sulle emissioni e una valutazione dei dati  che non si basi su meccanismi puramente aritmetici ma che punti ad applicare le migliori performances ambientali in  materia di inquinamento dell’aria, come suggerito dall’Organizzazione  Mondiale della Sanità".

Fumo nave crociera

“Una situazione insostenibile, dal sindaco chiediamo una presa di posizione precisa”. Così interviene Legambiente la Spezia in merito ai fumi delle navi da crociera associata alle attività intense del porto. In una nota l’associazione spiega: “Da settimane, e con maggior frequenza negli ultimi giorni, si susseguono gli  episodi di emissioni di fumi da parte delle navi da crociera ormeggiate nelle  banchine spezzine. Stessa cosa fanno quelle in rada.  È una situazione ormai insostenibile, che si associa alle criticità ambientali  dello scalo commerciale, con emissioni anche qui di fumi e di rumore”. 

Legambiente ritiene che: “Tutte le istituzioni competenti debbano al più presto  intervenire per togliere la cittadinanza spezzina, in particolare coloro che  abitano davanti alle attività portuali e crocieristiche, da questo stato delle  cose, pena un grave comportamento omissivo.  In particolare chiediamo una presa di posizione ed un intervento forte da  parte del sindaco della Spezia, nella sua qualità di massima autorità  sanitaria. I dati parlano chiaro, soprattutto quelli riguardanti le centraline fisse e mobili  di Via San Cipriano, la più esposta alle problematiche delle navi da crociera”.  

Legambiente chiede: “Controlli serrati sulle emissioni e una valutazione dei dati  che non si basi su meccanismi puramente aritmetici (le medie mensili ed  annuali) ma che punti ad applicare le migliori performances ambientali in  materia di inquinamento dell’aria, come suggerito dall’Organizzazione  Mondiale della Sanità che detta valori di standard che sono, in molti casi,  addirittura la metà di quelli previsti dalle norme dei singoli stati”.  

“Su questo ci aspettiamo un dibattito aperto, una mobilitazione di tutta la  città – concludono -. Esiste già una rete di associazioni e comitati, di cui Legambiente fa  parte, che sta studiando e monitorando il tema e che non mancherà di  mettere in campo iniziative rivolte a tutta la città”.

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