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"un uragano"

Cento case scoperchiate, ottanta alberi caduti e danni su tutto il territorio. Giampedrone in sopralluogo a Luni

L'assessore incontra gli amministratori in sala consiliare illustrando le azioni volte a ottenere risorse per fronteggiare i danni del maltempo. Sulla richiesta di stato di emergenza nazionale azione congiunta con Emilia-Romagna, Toscana e Veneto.

L'assessore Giampedrone a Ortonovo

Un centinaio di case scoperchiate, ottanta alberi caduti, ingenti danni da mare a monte ad abitazione e attività economiche. Questo il pesante quadro della situazione del comune di Luni (per la quale ieri il primo cittadino Silvestri ha scritto a Prefettura e Regione) illustrato oggi pomeriggio dal vice sindaco Massimo Marcesini all’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, in sopralluogo sul territorio all’indomani della violenta ondata di maltempo. L’incontro si è tenuto in sala consiliare alla presenza di più consiglieri comunali, assessori ed esponenti politici locali, della senatrice Stefania Pucciarelli e del consigliere regionale Sauro Manucci.
“È stato un evento drammatico, improvviso e catastrofico, un uragano”, ha osservato Marcesini, sottolineando poi, in merito ai danni alle abitazioni, che “il problema non è tanto l’inagibilità temporanea, alla quale si può ovviare in qualche modo, ad esempio grazie ad amici e parenti, quanto quel che le famiglie dovranno affrontare come costi per sistemare i danni. Parliamo di spese importanti, servono contribuiti altrimenti i cittadini andranno veramente in difficoltà. È necessario dare risposte”.

Dell’assessore una prima considerazione sui danni alle case. “Chi ha una abitazione che viene dichiarata inagibile, ha diritto, indipendentemente dalla soluzione adottata per i giorni da trascorrere altrove, a ricevere il contributo per l’autonoma sistemazione; questo grazie alla dichiarazione di stato di emergenza regionale approvata oggi, che a questi fini mette a disposizione 250mila euro”. Contributi, questi, che vanno dai 400 ai mille euro, come stabilito, ha spiegato Giampedrone, da Codice della Protezione civile; ai Comuni il ruolo di interfaccia tra cittadinanza e Regione per l’ottenimento delle risorse.

L'assessore Giampedrone in sopralluogo a Ortonovo

Per quanto poi riguarda la dichiarazione di stato di emergenza nazionale, l’esponente del governo regionale ha spiegato che la Liguria sta lavorando a una relazione introduttiva comune con Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, le altre regioni colpite dal maltempo, che accompagni l’iter istruttorio per il governo; “per la richiesta dello stato di emergenza occorrerà almeno una settimana, mentre il tempo di risposta dello Stato è indefinibile, a volte qualche settimana, altre qualche mese. Quindi, una volta riconosciuto lo stato di emergenza, sarà nominato un commissario e come Protezione civile regionale diventeremo il ‘taxi’ delle risorse”.
Oltre alla relazione comune con le altre regioni ci sarà una relazione specifica dedicata alle esigenze di ogni regione. In questa, “abbiamo la capacità di elencare tutti i danni patiti: al patrimonio pubblico, al patrimonio privato, a quello agricolo, alle attività produttive e quant’altro. Una computa di diversi milioni di euro per la quale chiederemo appunto il ristoro allo Stato attraverso la richiesta dello stato di emergenza nazionale”, ha sottolineato l’assessore, proseguendo: “In prima battuta come Comuni siete chiamati a recepire direttamente le segnalazioni inerenti danni alle abitazioni private; qua occorre una precisazione: chi attiverà l’assicurazione, indipendente da quella che poi sarà la risposta della stessa, non avrà diritto al rimborso di Protezione civile”. Altra tipologia di spesa che verrà coperta, ha proseguito, quella “per le prime emergenze: sgombrare le strade, smaltire rifiuti, taglio degli alberi ecc. Solitamente per queste attività viene riconosciuto il cento per cento all’amministrazione comunale, che ha anticipato le spese”. Per quanto riguarda invece le attività agricole danneggiate, ha sottolineato l’assessore, queste hanno una fascia dedicata all’interno del sistema di Protezione civile regionale, mentre per le altre attività produttive il riferimento per le segnalazioni di danno sono le Camere di Commercio, che faranno da interfaccia con la Prociv regionale. Quindi, ricapitolando, per i danni alle case la cerniera tra Regione e cittadini sono gli enti comunali; per le attività produttive, la Camera di commercio, ma non per quelle agricole, che hanno come detto un percorso dedicato.

Giampedrone ha infine riferito che Liguria, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, stanno attivandosi per verificare se non sussistano le condizioni per ricevere il Contributo di solidarietà europeo, che viene concesso quando sia stato colpito da eventi calamitosi almeno il 3% del Pil nazionale e che stanza risorse per danni relativi al patrimonio pubblico.

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