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Sagrato di sant'andrea

‘Un mondo nuovo, una speranza appena nata: gli anni sessanta alla Spezia e in provincia’, presentazione a Levanto

Il libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello.

Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello

“Un mondo nuovo, una speranza appena nata: gli anni sessanta alla Spezia e in provincia” è il titolo del libro (due volumi, edizioni Cinque Terre) di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello che verrà presentato dagli autori sabato 20 agosto, alle ore 21, sul sagrato della chiesa parrocchiale di S. Andrea, a Levanto. La serata, organizzata dal Comune di Levanto, dall’associazione culturale “Mediterraneo” e dalla società cooperativa di promozione culturale “Effatà”, sarà condotta dalla bibliotecaria della biblioteca civica locale “Vinzoni”, Rossella Trevisan. Interverranno il sindaco di Levanto, Luca Del Bello, e lo storico Getto Viarengo.

Levanto emerge dal libro come una cittadina assai vivace: dal dissenso cattolico espresso dalla Comunità Matteo 5-6 e dal sacerdote Luciano Currarino, che lasciò il clero nel 1976, alla sinistra giovanile del Circolo Culturale Levanto, fino alle figure “storiche” della vita levantese di quegli anni, il democristiano Pietro Zoppi, il comunista Luciano Biggio e il sacerdote Domenico Lavaggi in primis. Levantesi furono molti studenti protagonisti del movimento e molti operai impegnati nelle lotte del Sessantotto operaio e dell’Autunno caldo. La musica, infine, fu una grande protagonista, grazie ai tanti complessi musicali e all’attività del Casinò gestito da Gino Paoli. Uno dei complessi formati da giovani levantesi in voga allora, The Owls, sarà presente alla serata per un intervento musicale.

Nella prefazione lo storico Paolo Pezzino ha scritto: “L’opera si segnala per l’utilizzazione di 343 testimonianze di donne e uomini che hanno vissuto le vicende degli anni Sessanta in provincia della Spezia (più quelle dei due autori). Le testimonianze non sono riportate nella loro integralità, ma inserite con frammenti all’interno della narrazione storica. Questa scelta consente di adottare uno stile di racconto coinvolgente e vivace, che fa sì parlare i testimoni, ma dà rilevanza e significato ai loro racconti all’interno di un contesto narrativo.
Altra caratteristica dell’opera è lo spettro veramente impressionante degli argomenti trattati: non ci si limita infatti agli aspetti più evidenti delle lotte sindacali degli operai, del movimento degli studenti, dei rapidi mutamenti del mondo politico, ma si prendono in considerazione anche l’evoluzione del costume, della cultura artistica e musicale, dei quadri ideologici, delle pratiche religiose. I due volumi sono poi corredati da importanti apparati: una cronologia internazionale e nazionale, oltre che locale, appendici documentarie, le schede biografiche dei testimoni, e le fotografie, che fanno parte a pieno titolo dell’interpretazione e della narrazione storiografica. In conclusione un’opera monumentale che restituisce alla Spezia, importante città industriale, il ruolo di primo piano che le spetta nel quadro dei sovvertimenti politico-sociali ed economici degli anni Sessanta”.

 

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