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Mentre i cinghiali crescono

Un altro martedì di passioni alla Maggiolina, nessuna novità all’orizzonte. Botta e risposta tra il sindaco Traversone e Asl 5

Alla fine del nono giorno, nulla cambia in fatto di decisioni. Dalla Val di Vara l'intervento del primo cittadino di Sesta Godano: "In città apprendo che significa invece prendersene cura, addormentarli dolcemente e ricollocarli con amore in un luogo sicuro; cioè in Val di Vara o dintorni, immagino. E poco male se questo significa consegnarli alla mira dei cacciatori o all'appetito dei lupi: lontano dagli occhi, lontano dal cuore". Asl 5 risponde: "Nessun sopruso. La Direzione Aziendale ribadisce la piena fiducia nell’operato del Dipartimento di Prevenzione e della struttura di sanità animale ricordando che è compito di tutte le istituzioni, Sindaci compresi, far rispettare le norme nazionali e regionali".

Ciinghiali alla Maggiolina

Gli attivisti per i diritti animali da una parte e le famiglie che non possono lavorare dall’altra. In entrambi i casi nessuno vuole una soluzione cruenta ma il tempo scorre, il Parco della Maggiolina rimane chiuso e tutto resta sospeso mentre il quartiere sa e ormai sembra averci fatto l’abitudine. Quasi come un’attrazione in tanti vanno a dare un’occhiata, proprio questa mattina un gruppo di curiosi si è appostato su Corso Nazionale, lato case popolari, per ammirare una parte del gruppo di cinghiali con i cucciolotti che in un batter d’occhio sono cresciuti sembrando quasi dei giovani adulti. Sempre in sospeso poi la vicenda del cadavere di un altro esemplare rinvenuto nei giorni scorsi.

Il tema è diventato globale, accompagnato da prese di posizione, bombardamento di email nel quale si chiede di vietare in tutti i modi l’abbattimento. Nei vari battibecchi, con il dibattito esploso in particolar modo sui social, qualcuno ha piccatamente proposto di adottare i cinghiali. Uno scambio fitto di opinioni, talvolta anche liti, culminato anche con un arresto però al momento non ha prodotto una soluzione che metta d’accordo tutti e se dovesse arrivare c’è da chiedersi chi rimarrà scontento.

Ci sono territori nei quali la convivenza è tutt’altro che semplice, uno su tutti la Val di Vara. Anche qui lo sfogo arriva dai social, dalla pagina del Comune di Sesta Godano, con un intervento del primo cittadino Marco Traversone. Nella sua replica sulla vicenda il sindaco tira in ballo il presidente della Provincia e sindaco della Spezia Pier Luigi Peracchini e il direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro.

Il testo integrale 
“Presidente della Provincia della Spezia
Dott. Peracchini Pierluigi
Direttore Generale di ASL5
Dott. Cavagnaro Paolo
La questione cinghiali al parco della Maggiolina ed i recenti scambi in tema di sanità animale intervenuti tra la ASL 5 ed il Sindaco di Zignago danno la misura della distanza che separa il mondo urbano, spezzino in questo caso, dalla realtà in cui vivono ed operano gli abitanti dell’entroterra. Purtroppo, è la distanza che divide anche coloro che ricoprono ruoli decisionali (presidente della Provincia e Dirigente della Sanità Animale) dalla realtà che sono chiamati ad amministrare.
Cinghiale, qui in Val di Vara, significa danni alle colture, incidenti stradali, prati sottosopra, recinti distrutti, attività venatoria e piano regionale di contenimento straordinario (che quest’anno ha aggiunto 700 capi abbattuti alle migliaia previste per l’esercizio della caccia).
In città apprendo che significa invece prendersene cura, addormentarli dolcemente e ricollocarli con amore in un luogo sicuro; cioè in Val di Vara o dintorni, immagino. E poco male se questo significa consegnarli alla mira dei cacciatori o all’appetito dei lupi: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Certamente significa qualche danno in più per chi tenta di sopravvivere coltivando quei buoni prodotti biologici che poi piacciono tanto anche ai cittadini.
Ma la posizione del competente Sindaco salvatore dei cinghiali (ahinoi anche Presidente della Provincia), si comprende sol che si ripassino alcune nozioni utili allo studio della nostra classe politica:
Demagogia: termine di origine greca che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici.
Ipocrisia: simulazione di virtù, di devozione religiosa, e in genere di buoni sentimenti, di buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi la simpatia o i favori di una o più persone, ingannandole.
La promessa di soccorrere ad ogni costo (per la collettività) gli avventurosi cinghiali riunisce magnificamente in sé i tratti stigmatizzati da entrambe le espressioni appena estratte dal vocabolario e non è colpa di chi scrive se, nel sentire comune, ad esse viene associato un certo disvalore.
Io le cito, al contrario, perché ravviso in esse gli strumenti di un armamentario politico che, se non da lustro a chi vi ricorre, quantomeno rende comprensibili certe dichiarazioni: chiunque è libero di fare politica come meglio crede ed i risultati dimostrano che l’elettorato è capace di digerire anche questo.
Non mi è stato altrettanto facile inquadrare la linea che da qualche tempo governa l’azione della Asl 5 in materia di sanità animale e che riassumo in due righe: sul territorio di competenza le sanzioni elevante ai piccoli allevatori locali sono balzate in testa alla classifica regionale, superando di oltre quattro volte il totale delle altre Provincie liguri messe insieme. E’ inutile sostenere che qui fanno il loro lavoro: lo fanno anche nelle altre 4 ASL liguri ma forse c’è chi lo fa meglio e chi lo fa peggio, interpretando ed applicando la legge con maggiore o minore competenza ed equilibrio.
Empiricamente posso dire che questo accade perché gli uffici spezzini della Sanità Animale ritengono, parole loro, più pericolosi i piccoli allevatori per asserite difficoltà di controllo e dunque la massimizzazione delle sanzioni (senza neppure il previo ammonimento, come pur la legge consente) corrisponde ad un preciso intento di far sparire queste realtà, rendendone di fatto impossibile la prosecuzione.
Anche in questo caso il vocabolario è ricco di suggerimenti e se ne veda uno per tutti:
Sopruso: atto con cui, abusando della propria forza e autorità, s’impone ad altri la propria volontà, ledendo i loro legittimi diritti e interessi.
Diversamente dal politico, che usa gli strumenti a lui consoni e si sottopone sempre al giudizio degli elettori, il responsabile di un servizio non ha alcun diritto di trascendere la propria funzione, per realizzare un proprio sconcertante disegno ed è grave che i vertici della struttura non intervengano a riportare equilibrio ed efficienza all’interno di quegli uffici che dovrebbero piuttosto contribuire al buon funzionamento del settore e non a farlo scomparire dal nostro territorio.
Confido che noi Sindaci dell’entroterra saremo uniti nel combattere questa ingiustizia e ci muoveremo insieme a tutela non tanto dei cinghiali quanto piuttosto dei nostri piccoli allevatori, fragile comunità di persone tenaci che ci consentono un’alimentazione sana e buona ed al contempo concorrono alla conservazione del nostro territorio.
Il Sindaco
Marco Traversone”. 

 

In merito alla quesione divampata sui social è arrivata la risposta di Asl 5. “In merito alla lettera a firma del Sindaco di Sesta Godano, Marco Traversone, indirizzata, tra gli altri, anche al Direttore Generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro e pubblicata sulla pagina Facebook istituzionale dello stesso Comune, la Direzione aziendale precisa che viene rappresentata un’immagine distorta della Struttura Complessa Sanità Animale poiché non esiste alcun “sopruso” che viene perpetrato da questa PA nei confronti degli allevatori, ma soltanto l’applicazione di normative comunitarie/nazionali da parte dell’Autorità Competente Locale (ASL) con contestuale applicazione delle misure che sono previste dalle normative specifiche di settore o dal Tariffario della Regione Liguria, recentemente approvato – si legge in una nota dell’Asl 5 -. Tutti i controlli ufficiali vengono condotti nel rispetto delle norme e delle procedure con rilascio agli interessati di atti ufficiali (verbali di ispezione, atti di diffida ad adempiere, sanzioni amministrative, in rari casi  denunce penali) verso i quali chiunque può ricorrere con le modalità e i tempi previsti dalle norme stesse”.”Non è corretto, inoltre, affermare che si contestano subito le sanzioni senza il “previo ammonimento che la legge pure consente” in quanto da tempo la Struttura di Sanità Animale applica il previsto istituto della diffida nei casi in cui questo è consentito – conclude la nota -. La Direzione Aziendale ribadisce la piena fiducia nell’operato del Dipartimento di Prevenzione e della struttura di sanità animale ricordando che è compito di tutte le istituzioni, Sindaci compresi, far rispettare le norme nazionali e regionali”.

 

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