Gli attivisti per i diritti animali da una parte e le famiglie che non possono lavorare dall’altra. In entrambi i casi nessuno vuole una soluzione cruenta ma il tempo scorre, il Parco della Maggiolina rimane chiuso e tutto resta sospeso mentre il quartiere sa e ormai sembra averci fatto l’abitudine. Quasi come un’attrazione in tanti vanno a dare un’occhiata, proprio questa mattina un gruppo di curiosi si è appostato su Corso Nazionale, lato case popolari, per ammirare una parte del gruppo di cinghiali con i cucciolotti che in un batter d’occhio sono cresciuti sembrando quasi dei giovani adulti. Sempre in sospeso poi la vicenda del cadavere di un altro esemplare rinvenuto nei giorni scorsi.
Il tema è diventato globale, accompagnato da prese di posizione, bombardamento di email nel quale si chiede di vietare in tutti i modi l’abbattimento. Nei vari battibecchi, con il dibattito esploso in particolar modo sui social, qualcuno ha piccatamente proposto di adottare i cinghiali. Uno scambio fitto di opinioni, talvolta anche liti, culminato anche con un arresto però al momento non ha prodotto una soluzione che metta d’accordo tutti e se dovesse arrivare c’è da chiedersi chi rimarrà scontento.
Ci sono territori nei quali la convivenza è tutt’altro che semplice, uno su tutti la Val di Vara. Anche qui lo sfogo arriva dai social, dalla pagina del Comune di Sesta Godano, con un intervento del primo cittadino Marco Traversone. Nella sua replica sulla vicenda il sindaco tira in ballo il presidente della Provincia e sindaco della Spezia Pier Luigi Peracchini e il direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro.
In merito alla quesione divampata sui social è arrivata la risposta di Asl 5. “In merito alla lettera a firma del Sindaco di Sesta Godano, Marco Traversone, indirizzata, tra gli altri, anche al Direttore Generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro e pubblicata sulla pagina Facebook istituzionale dello stesso Comune, la Direzione aziendale precisa che viene rappresentata un’immagine distorta della Struttura Complessa Sanità Animale poiché non esiste alcun “sopruso” che viene perpetrato da questa PA nei confronti degli allevatori, ma soltanto l’applicazione di normative comunitarie/nazionali da parte dell’Autorità Competente Locale (ASL) con contestuale applicazione delle misure che sono previste dalle normative specifiche di settore o dal Tariffario della Regione Liguria, recentemente approvato – si legge in una nota dell’Asl 5 -. Tutti i controlli ufficiali vengono condotti nel rispetto delle norme e delle procedure con rilascio agli interessati di atti ufficiali (verbali di ispezione, atti di diffida ad adempiere, sanzioni amministrative, in rari casi denunce penali) verso i quali chiunque può ricorrere con le modalità e i tempi previsti dalle norme stesse”.”Non è corretto, inoltre, affermare che si contestano subito le sanzioni senza il “previo ammonimento che la legge pure consente” in quanto da tempo la Struttura di Sanità Animale applica il previsto istituto della diffida nei casi in cui questo è consentito – conclude la nota -. La Direzione Aziendale ribadisce la piena fiducia nell’operato del Dipartimento di Prevenzione e della struttura di sanità animale ricordando che è compito di tutte le istituzioni, Sindaci compresi, far rispettare le norme nazionali e regionali”.