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Doppio Nzola, Verde, Strelec e Maldini. Una Coppa nel segno delle punte

E' il Como l'avversario di Coppa Italia con una squadra ancora in rodaggio e incompleta. Il pubblico del "Picco" riabbraccia Massimiliano Guidetti, indimenticato bomber di quindici anni fa ma di fronte al bomber per eccellenza gli attaccanti dello Spezia si scatenano andando tutti a segno. Appunti di un pomeriggio positivo con diverse cose da sistemare. Prossimo turno col Brescia, vittorioso a Pisa.

SPEZIA-COMO 5-1
Marcatori: 43’pt Nzola; 9’st Blanco Sanchez; 15’st rig. Verde, 25’st Strelec, 30’st rig. Nzola, 44’st Maldini

SPEZIA (3-5-2)
Zoet, Caldara, Kiwior, Nikolaou; Gyasi (37’st Holm), Sala (32’st Ellertson), Bourabia, Agudelo, Bastoni (19’st Reca), Nzola (32’st Maldini), Verde (19’st Strelec). A disp. Dido, Zovko, Vignali, Mraz, Hristov, Podgoreanu, Kornvig, Capradossi, Stijepovic. All. Gotti

COMO (4-3-1-2)
Ghidotti; Ioannou, Scaglia, Binks, Cagnano; Kabashi, Bellemo, Blanco (29’st Arrigoni), Parigini (29’st Kerrigan), Mancuso (21’st Gliozzi), Cerri (29’st Gabriellloni). A disp. Bolchini, Zanotti, Bertoncini, Celeghin, Odenthal, Di Giuliomaria, Delli Carri. All. Gattuso

Arbitro: Francesco Meraviglia di Pistoia
Assistenti: Davide Imperiale di Genova e Alessio Berti di Prato
IV uomo: Gioele Iacobellis di Pisa
Var: Daniele Minelli di Varese. Avar: Michele Lombardi di Brescia

Ammoniti: Cagnano, Blanco Sanchez, Bastoni
Recupero: 3’pt, 0’st
Spettatori: 5826

Maggiore in tribuna, il capitano è Gyasi. Inizio sprint dello Spezia.
L’esclusione o per meglio dire autoesclusione di Giulio Maggiore è la vera notizia di un pomeriggio caldissimo. Non è solo una di questione di clima, chiaramente, ma anche perché il Picco, pur alle 18 di un sabato d’inizio d’agosto, fa sempre la sua bella figura anche per merito dei 380 comaschi: non è scontato sobbarcarsi una trasferta piuttosto lunga, di questi tempi. Curva Ferrovia quasi esaurita per gustarsi la prima ufficiale in casa delle maglie bianche con un pre-partita inatteso soprattutto dopo le parole di Gotti nella conferenza stampa di ieri. Evidentemente il dialogo non è stato proficuo. Davanti a Philip Platek, fascia al braccio di Gyasi, evidentemente designato come nuovo capitano, e un inizio sprint per gli aquilotti che reclamano subito un calcio di rigore per un presunto fallo subito da Nzola, subito attivissimo come punto di riferimento della finalizzazione. Una squadra guidata con personalità da Kiwior e Sala con Bourabia che si scambia spesso con l’ex doriano: due ragionatori, entrambi di buon piede ma non certo velocissimi nel ripiegare quando il Como si srotola in contropiede. Aquile che non perdono praticamente mai il possesso della sfera nel primo scorcio di partita: il Como tenta soprattutto di difendersi con ordine e va anche in gol con Mancuso, beccato però in offside.

Non solo 3-5-2, alcuni appunti tattici. Qualche guizzo isolato poi il piccolo capolavoro Gyasi-Nzola.
Due annotazioni di metà promo tempo: il 3-5-2 di impostazione offensiva su trasforma in un 4-2-3-1 in fase di non possesso con Caldara, unico volto nuovo dell’undici di partenza, portato spesso a staccarsi dalla linea dei difensori. Lo Spezia lascia giocare il Como nell’uomo contro uomo e al 29’ prima con Agudelo, murato, poi con Verde, neutralizzato dal tuffo di Ghidotti, va vicino al vantaggio. Subito dopo il calcio d’angolo che permette a Kiwior di colpire nel cuore dell’area con una zuccata in cui schiaccia troppo, rendendo più facile la vita dell’estremo difensore lariano. Qualche limite s’intravede: una certa sterilità nel possesso, altrettanta lentezza nel gestire la transizione, cose che fanno parte del processo di apprendimento di una squadra tutt’altro che completa. Un guizzo risveglia giocatori e tifosi dal torpore: un Bourabia formato Venezia si fa una trentina di metri palla al piede per poi scaricare su Gyasi che non prova a chiudere il triangolo, senza fortuna. Il gol del vantaggio al 43’ è un piccolo capolavoro di tecnica: quella con cui Gyasi libera al tiro Nzola con un colpo di tacco, quello dello stesso Mbala che si libera dalla marcatura e con giusta freddezza, punisce con un pallonetto perfetto l’incolpevole Ghidotti.

Il Como prende coraggio sugli sbilanciamenti dello Spezia. Fallito il 2-0, arriva il pari lariano.
Reclama un penalty in apertura di ripresa il Como di Gattuso: per l’arbitro il corpo a corpo Kiwior-Cerri fa parte del gioco. 
All’8’ tutte le potenzialità della coppia Nzola-Verde si manifestano in una rapidissima ripartenza orchestrata dal Franco-angolano che scarica un’ottima palla, calciata a lato dal ‘10’ aquilotto. Sul ribaltamento di fronte il Como pareggia, sorprendendo uno Spezia troppo schiacciato: l’assist di Parigini, ben imbeccato da Cerri, premia l’inserimento di Blanco Sanchez che, perso dai marcatori aquilotti, calcia con forza anche se piuttosto centralmente ma, quanto basta per bucare Zoet, apparso sorpreso dal tiro. Un pari che non sorprende per come erano andati gli ultimi minuti, anche se lo Spezia avrebbe anche potuto raddoppiare in quella ripartenza che Verde avrebbe anche potuto gestire meglio. L’impressione è che la differenza la fa non tanto per quello che fai ma per la velocità e la potenza che riesci a liberare nel farlo.

Il Como molla di colpo, Verde e Strelec fissano il 3-1. Mbala fa poker, Maldini la chiude.
Il caldo non molla la presa, le squadre si allungano e come spesso accade la più forte esce alla distanza. Così a ricambiare il racconto del pomeriggio e’ l’intervento di Kabashi su Caldara che l’arbitro valuta inizialmente non in area ma che il Var ben presto correggerà. Sul dischetto Verde piazza la palla alla sinistra di Ghidotti col suo mancino, troppo forte per il pur intuitivo portiere dei lariani. Il 2-1 riaccende la Ferrovia, lo Spezia torna davanti e i lombardi accusano il colpo, pesantemente. Soprattutto quando è il momento delle sostituzioni e sul terreno di gioco entrano Reca e Strelec: proprio sulla corsia di sinistro, i bianchi confezionano il tris finalizzato alla perfezione dall’attaccante slovacco su cross basso del difensore polacco mentre il poker al 30’ minuto porta è propiziato ancora da Strelec che prova a liberarsi del marcatore con un sombrero incocciando platealmente il braccio. Mbala ci tiene un mondo ad andare oltre il compito già ben svolto, si prende la palla, la piazza sul dischetto e calcia centralmente, aspettando la mossa di Ghidotti, che sceglie un angolo e si tuffa, sbagliando interpretazione. Finale d’accademia, negli spunti di Ellertson che da’ dinamismo ad una mediana che già contro l’Empoli dovrà forzatamente avere più ritmo di quella odierna. Spazio anche per Holm, provato come quinto, Maldini, che agisce da prima punta e segna subito all’esordio mettendo in porta il solito assist al bacio da fondo campo di Reca, confermando che il Picco gli porta bene. Prima degli ultimi gol anche una parata a terra di Zoet sulla conclusione velenosa di Kerrigan. Cinque gol, tutti gli attaccanti a segno e tanti appunti positivi e da rivedere. Per ora va bene così.

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