“Vogliamo che venga fatta luce sulla morte di Mia”. Lo chiedono a gran voce l’Associazione Diritti Animali Liguria, costituita nel 2020, e il suo direttivo. La presidenza è di Antonietta Zarelli, ex dirigente dell’ufficio provinciale Tutela animali e attivista, la vice presidenza è affidata all’avvocatessa Maria Pia Montefiori del Foro di Massa, nel gruppo sono presenti anche una sociologa, una psicologa e una rappresentante delle forze dell’ordine.
La vicenda della golden retriver da salvataggio Mia morta dopo la traversata della Piscina naturale di Porto Venere ha stravolto i testimoni della scena, ha avuto grande attenzione mediatica e sui social network. Per l’associazione Ada però dietro la morte della cagnolina ci sono molti aspetti da chiarire.
“Vista la legge 189, chiediamo se sia stata aperta un’indagine, se sia stato fatto un esame autoptico – spiegano dal direttivo -. Se non fosse stato fatto nulla in merito non escludiamo di presentare un esposto alla Procura sulla vicenda. Ricordiamo che la legge 189 del 2004 riconosce l’animale d’affezione come una creatura assimilata ai minori e come tale deve essere trattata, con una diligenza del tutto simile a quella usata per il minore. Ci teniamo a precisare che Ada non si occupa di adozioni e ritrovamenti, ma di leggi e cultura delle stesse. Abbiamo anche in programma di fare corsi alle forze dell’ordine”, concludono.