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"serve il valore aggiunto"

“Più turisti, meno redditività. Siamo la città del panino e via, manca il turismo di qualità”

Andrea Massalongo, presidente Aigo Confesercenti e imprenditore del settore, contro "i facili entusiasmi" dei numeri degli arrivi, propone un'analisi più approfondita del fenomeno. "Il nostro modello è stagionale, legato essenzialmente alle Cinque Terre. Mancano eventi internazionali come era la Festa della Marineria. Attraiamo soprattutto viaggiatori con un potere d’acquisto medio-basso. Dobbiamo evolvere verso un turismo più esperienziale, sostenibile, davvero autentico e più empatico con la popolazione locale".

Turismo di massa

“Il 2022 è l’anno del recupero pieno. Non c è alcun dubbio: i dati parlano chiaro. Dopo due anni di pandemia, la voglia di viaggiare e di andare in vacanza è stata ed è moltissima. Probabilmente a fine anno raggiungeremo un nuovo record superando i dati di flussi del 2019. Ma sarà vera gloria?”. Se lo chiede Andrea Massalongo, presidente Aigo Confesercenti della Spezia e imprenditore del settore, che prova a dare una lettura più ragionata sui numeri delle presenze che vengono celebrati in questi giorni.

“Tralasciando i facili entusiasmi o la propaganda politica e analizzando più in profondo abbiamo si più turisti ma minore redditività per gli operatori, complici , come non considerarli, la guerra in Ucraina, l’incremento dell’inflazione e l’aumento consistente dei costi dell’energia : in generale i costi di gestione stanno aumentando a ritmo vertiginoso, senza accenni a diminuzioni. Quindi da una parte i turisti aumentano , dall’altra la redditività diminuisce”.

Inoltre è necessario “essere prudenti verso il futuro”, è l’invito dell’imprenditore. “Questo è un anno anormale, non è ancora al ‘turismo della nuova normalità’ ammesso che ve ne sarà una. Non dobbiamo pensare che il 2023 sarà automaticamente come il 2022. Il turismo italiano dovrà competere a livello internazionale con altre destinazioni oggi chiuse o poco facilmente raggiungibili e dovrà competere con esse non per la quantità, ma per la qualità e soprattutto per il valore aggiunto. Pertanto è necessario un cambio di modello, fuggendo dalla quantità in favore della qualità”.

Andrea Massalongo

 

“Dobbiamo evolvere verso un turismo più esperienziale, sostenibile, davvero autentico e più empatico con la popolazione locale. Durante la pandemia tutti hanno parlato del bisogno di evolvere e cambiare modello, ma in realtà pochissime destinazioni e pochi operatori lo hanno fatto”, auspica Massalongo.

“Altri due aspetti non meno rilevanti. Il primo, il nostro modello turistico è molto stagionale e legato essenzialmente alle Cinque Terre, praticamente vincolato alla primavera e all’estate. Il non aver intrapreso ancora tutte quelle politiche di destagionalizzazione dell’offerta non depone certo a nostro favore come città capoluogo: a titolo di esempio penso a riproporre o ideare eventi di carattere internazionale: La Festa della Marineria, in cui cultura identitaria del luogo e ripetitività negli anni si mescolavano perfettamente con marketing e visibilità dell’intero territorio era a mio avviso un format degno di questi tipi di politiche”.

Gli alberi delle Tall Ships

 

“Il secondo , il nostro modello è ancora molto dipendente da viaggiatori con un potere d’acquisto medio-basso: bisognerebbe mettere in campo tutte quelle politiche che porterebbero dal ‘turismo della pizza o panino e delle grandi tavolate del centro cittadino’, con tutti gli effetti non sempre benefici che ne derivano, ad un turismo di qualità e con maggiore potere d’acquisto. Ma a questo turismo, che non è necessariamente quello di lusso è necessario offrire valori aggiunti in termini di idee e servizi. Ne saremo capaci?”.

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