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L'amicizia con padre renato

‘Il Terzo Paradiso nel paradiso dei frati’, l’installazione di Pistoletto al convento di Monterosso

Martedì 2 agosto alle 18.30 l'inaugurazione.

Michelangelo Pistoletto e Padre Renato

Domani, martedì 2 agosto, alle ore 18.30, al convento dei frati cappuccini di Monterosso, inaugura ‘Il Terzo Paradiso nel paradiso dei frati’, installazione permanente di Michelangelo Pistoletto. Interverranno l’artista Michelangelo Pistoletto, Padre Renato Brenz Verca, cappuccino ed Emanuele Moggia, sindaco di Monterosso; coordinerà Marco Ferrari, scrittore e giornalista.

Un tempo il giardino e l’orto del convento dei frati cappuccini di Monterosso era tradizionalmente chiamato dalla gente con l’appellativo di Paradiso dei frati. Un luogo allora accessibile solo ai religiosi e ai pochi uomini del borgo che andavano a lavorare la terra e che raccontavano ai paesani di questo paradiso affacciato sullo splendido mare e davanti al cielo. In un angolo di questo paradiso, sotto due alberi di mandorlo, nell’area del ‘giardino dei semplici’ del convento, l’artista Michelangelo Pistoletto ha scelto di realizzare un’installazione permanente di una delle sue opere più famose e conosciute: Il Terzo Paradiso. L’ha allestita utilizzando degli originali vasi di terracotta di sua creazione, che vanno a formare tre cerchi, con piante aromatiche prese dal ‘giardino dei semplici’ e ghiaia bianca e nera.

Spiega l’artista nella targa installata davanti all’opera: “Una linea, incrociandosi due volte, crea tre cerchi consecutivi. I due esterni – il mondo della natura e quello creato dall’uomo – rappresentano le opposte polarità cioè tutti gli elementi tra loro diversi, contrari, antitetici e avversi. Nel cerchio centrale avviene la loro congiunzione, unione, fecondazione, fusione e si creano così la pace, l’equilibrio, l’armonia, la bellezza e l’amore. Entriamo in un nuovo mondo, il terzo stadio dell’umanità. E’ il Terzo Paradiso”.

Pistoletto è da diverso tempo amico del convento di Monterosso e in particolare di Padre Renato, che ne è il custode. Fra i due è nata un’intensa e feconda amicizia. “Le persone che vengono oggi al tuo convento – dice Michelangelo Pistoletto a Padre Renato – cercano una identificazione con il mondo e per questo chiedono aiuto prestandosi a uno scambio tanto intellettuale quanto pratico. A queste persone tu offri lo spazio e il tempo in questo antico edificio per dare compiutezza alla vocazione che nasce dalle necessità più profonde. Tu Padre Renato sei il convento e noi che veniamo qui siamo i tuoi nuovi monaci, frati, fratelli moderni”.

Il ‘Terzo Paradiso’ trova così una sua originale collocazione e si arricchisce di nuovi e intensi significati spirituali e artistici in una cornice di rara bellezza e suggestione.

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