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"sono in stato confusionale"

Campi: “Sul porticato del Laurina il Pd ha fatto dell’opacità il proprio modello”

L'assessore: "Il 4 agosto i consiglieri comunali potranno votare, nell'interesse dei sarzanesi, il riconoscimento del diritto pubblico di passaggio. La maggioranza sa bene da che parte stare, le opposizioni vedremo".

Barbara Campi

Il PD sul porticato del Laurina è, ormai, in stato confusionale. La richiesta di parere che citano del 29 giugno 2021 riguarda in realtà un parere, molto preciso e circostanziato, a sostegno del fatto che il portico del Laurina si potrebbe chiudere e non sussisterebbe, in realtà, alcun diritto pubblico di passaggio. La curiosità è che l’avvocato che ha firmato il parere citato dal PD – mai pervenuto peraltro a protocollo, ma inviato privatamente al dirigente qualche giorno dopo il 29 giugno 2021 e che, però, il PD conosce benissimo – non è l’avvocato Fortunato, che ha invece invocato a supporto dell’interesse del privato proprio la delibera di giunta del 2016 votata dagli attuali consiglieri comunali PD Beatrice Casini e Daniele Castagna. A scrivere la nota, a sostegno dell’insussistenza di alcun diritto pubblico di passaggio nel porticato, è l’avvocato Paolo Mione. La curiosità è che l’avvocato Paolo Mione sia consigliere comunale oggi all’opposizione, ed era consigliere comunale convintamente di maggioranza – addirittura Presidente del Consiglio Comunale – proprio nel 2016, quando la Giunta comunale di sinistra votò quella delibera che impedisce l’accesso al pubblico al porticato da Via Gori e che non riconosce alla collettività alcun diritto pubblico di passaggio, nonostante lo faccia per altre aree”. Così in una nota Barbara Campi, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Sarzana.

“Sia chiaro – prosegue Campi -, l’avvocato Mione ha esercitato in questo caso la sua professionalità ed ha tutto il diritto di farlo, come riconosco la sua onestà intellettuale nell’aver riconosciuto pubblicamente oggi – nella sua altra veste di consigliere comunale d’opposizione – di ritenere ancora oggi che quel diritto pubblico di passaggio non esiste, e quindi che il porticato possa essere chiuso dalla proprietà privata: una tesi opposta a quella che ritiene oggi l’attuale maggioranza. Una onestà intellettuale che non riconosco, invece, al PD che ha fatto su questa pratica dell’opacità il proprio modello: che allora votava una delibera che è considerata dalla Laurina SRL come il presupposto a chiudere il porticato, e che dimentica curiosamente anche solo di citare un diritto pubblico di passaggio autorizzando esplicitamente, invece, una barriera architettonica di chiusura all’accesso da Via Gori e con un permesso di costruire – timbrato allora dagli uffici comunali – in cui sono ben presenti le vetrate a chiusura del porticato. Forse non li avevano visti questi vetri, gli allora assessori del PD? O forse immaginano che le persone possano attraversare come fantasmi un corpo vetrato? Perché hanno nascosto alla cittadinanza quella delibera e il permesso di costruire?”.

“Sulla SCIA non serve una laurea in giurisprudenza – aggiunge l’assessore -, ma anche solo i bambini sanno oggi che esistono competenze politiche e gestionali: né l’assessore, né tantomeno il sindaco hanno il potere di negare una SCIA. Chi lo afferma o è ignorante, o molto più probabilmente è in malafede. Una SCIA non passa sulla scrivania di un assessore, tantomeno di un sindaco, al contrario delle delibere di giunta che si votano, e che allora hanno realizzato i presupposti di questo disastro. Come sa bene il PD, non è lo strumento del diniego a risolvere il problema, che ha radici ben più profonde. La competenza su una SCIA e su un suo eventuale diniego è gestionale ed esclusivamente di un dirigente, il PD dovrebbe chiedersi perché non ha ritenuto di emettere un diniego nei trenta giorni: ma la Laurina SRL ha risposto per loro. In ogni caso, abbiamo tutti un’opportunità: il 4 agosto tutti i consiglieri comunali potranno votare, nell’interesse dei sarzanesi, il riconoscimento del diritto pubblico di passaggio nel porticato, da tempo immemorabile e da ben prima di quello sciagurato progetto. Non c’è politica, in quella delibera, ma soltanto l’interesse dei cittadini e il coraggio di difenderlo. Daniele Castagna e Beatrice Casini, insieme a tutto il PD, potranno farlo: non c’è modo migliore per levare ogni dubbio, sul fatto che sostengano interessi di parte o della collettività. Il riconoscimento sarà essenziale per tutelare gli interessi dei cittadini in ogni sede giudiziaria, ben più di qualsiasi diniego a una SCIA. La maggioranza sa bene da che parte stare, le opposizioni vedremo!”.

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