Occhi puntati sui cantieri aperti e sulle lavorazioni in corso in città, dopo il tragico episodio dei giorni scorsi a seguito del quale ha perso la vita un operaio di 54 anni. L’uomo ha accusato un malore, mentre si trovava sul tetto di un capannone non riuscendo più a riprendersi. Nella giornata di ieri poi è stato fatto il punto della situazione nell’ambito di un tavolo sulla sicurezza sul lavoro al quale sedevano sindacati e associazioni datoriali. Tra queste era presente anche Confartigianato. La stessa associazione di categoria, oggi, fa un ulteriore punto della situazione ricordando il dettaglio dei rischi di cantieri, a maggior ragione, in questo periodo di calura molto forte. Ad approfondire il tema è Enrico Taponecco, responsabile Ambiente e Sicurezza di Confartigianato.
“Il rischio da calore è un’emergenza estiva, accresciuta dalle temperature di questi giorni – spiega – ma non è un’emergenza imprevedibile perché rappresenta una realtà che si ripete ogni estate. Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori, il D.Lgs. 81/2008, indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e quindi anche al rischio di danni da calore. Per questo motivo le aziende interessate da questo rischio devono effettuare una specifica “valutazione del rischio”; ciò vale soprattutto nell’edilizia, nella cantieristica nautica, nell’impiantistica e nell’agricoltura, dove il rischio è molto alto sia per l’entità dell’esposizione, sia per la pesantezza del lavoro. Dal 2016 la Confartigianato spezzina nel predisporre i DVR (Documento di valutazione rischi) alle aziende associate ha iniziato ad introdurre il rischio colpo di calore prevedendo accorgimenti da mettere in atto per evitare situazioni pericolose per i lavoratori“.
Taponecco si focalizza anche sui segnali da non sottovalutare: “I primi segnali di pericolo di colpo di calore possono essere poco evidenti e insidiosi – aggiunge -: riconoscerli ed effettuare una diagnosi precoce può salvare la vita. Idratarsi è importante ma non è sufficiente per prevenire il malore; i segni premonitori di un iniziale colpo di calore possono includere: irritabilità, confusione, aggressività, instabilità emotiva, irrazionalità e perdita di lucidità. Vertigini, affaticamento eccessivo e vomito possono essere ulteriori sintomi. Tremori e pelle d’oca segnalano una riduzione della circolazione cutanea, predisponendo ad un veloce aumento della temperatura. Incoordinazione e mancanza d’equilibrio sono segni successivi, seguiti dal collasso con perdita di conoscenza e/o coma”.
Il responsabile di Ambiente e Sicurezza per Confartigianato aggiunge che nel caso si dovessero presentare le condizioni critiche indicate è necessario: “Chiamare subito l’addetto al primo soccorso aziendale e chiamare il 112; posizionare il lavoratore all’ombra e al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendo la persona in assoluto riposo; slacciare o togliere gli abiti; raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca in particolare su fronte, nuca ed estremità”.
Le aziende interessate ad un approfondimento sui rischi da calore e ad un aggiornamento del proprio DVR aziendale, possono contattare l’Ufficio Ambiente e Sicurezza Confartigianato, tel. 0187286632 – sicurart@confartigianato.laspezia.it