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All'ex vaccari

Fisiko, ecco la seconda giornata: venerdì la prima nazionale di “Sorry for what? – first round”

Giulia Spattini

Continua all’ex Ceramica Vaccari fino a domenica 24 luglio, FisiKo! Festival internazionale di teatro danza. Dopo l’incurisione nel paese di Santo Stefano di Magra, si entra nel vivo degli spettacoli venerdì 22 luglio con la prima nazionale di Sorry for what? – first round, uno studio su Elisabetta I, ideazione e regia della talentuosa Giulia Spattini, coproduzione Balletto Civile e Associazione Fuoriluogo, sostenuto da Centro Culturale Happen Modena, una lotta per la sopravvivenza, la costruzione di un nuovo sé attraverso un’immagine articolata e complessa per salvare la propria natura profonda.

Wabi-Sabi

Si continua con una speciale performance: Alexis 2.0ideazione e coreografia di Aristide Rontini con in scena Cristian Cucco (collaborazione artistica di Simona Bertozzi e Dalila D’Amico). Partendo dal testo Alexis o il trattato della lotta vana della scrittrice francese Marguerite Yourcenar, Aristide Rontini ha avviato una ricerca coreografica che indaga e dà corpo alle complesse dinamiche fisiche ed emotive che possono entrare in gioco nel processo, a volte sofferto, di coming out. Grande attesa per C’è vita su Venere di Abbondanza/Bertoni, una delle realtà più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l’attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Lo spettacolo che vede il ritorno alla scena di Antonella Bertoni è un solo che mette in evidenza la differenza e le diversità del corpo, tra anatomia e un senso più soggettivo del fisico femminile, nell’evolversi dell’età e del tempo. Un viaggio su Venere, dove la gravità è densa, dove nel suo lento andare il corpo si svelerà in una ultima metamorfosi.

Tobia Abbondanza

La serata si chiude con WABI SABIcoreografia di Sofia Nappi anche in scena con Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli (produzione Sosta Palmizi con Sofia Nappi). Un lavoro che intende offrire una visione del mondo incentrata sull’accettazione della transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’imperfetto, effimero e incompleto delle nostre vite. Wabi-Sabi esplora il nostro viaggio di vita come individui, perlopiù in costante insoddisfazione e in diversi stadi di tormento, e propone una riflessione sulla nostra esistenza.

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