Scivoloni in spiaggia, distorsioni, colpi di calore alle stazioni ferroviarie. E’ l’altra faccia degli interventi alle Cinque Terre. Spesso questa meravigliosa porzione di territorio salta agli onori della cronaca per interventi sanitari dovuti alle difficoltà in cui molti turisti diventano protagonisti. Crampi, caviglie dolenti, se non addirittura fratturate e scarsa preparazione ad affrontare i sentieri, che hanno spesso e volentieri le caratteristiche di quelli montani, sono gli interventi più comuni, conosciuti anche perché richiedono uno sforzo di uomini e mezzi dalle camionette alle tecniche di recupero particolari con barelle spinali ed elicotteri, sotto gli occhi di tutti.
A caratterizzare questa rovente estate sulla costa ci sono anche quegli interventi meno spettacolari ma che richiedono comunque attenzione sia da parte dei turisti, che dovrebbero avere scorte d’acqua sempre sufficienti e lo stomaco vuoto prima di avventurarsi in acqua, che dei soccorritori sempre pronti ad aiutare chi è in difficoltà. Quest’estate Monterosso ha pianto una vittima, un turista indiano 25enne mancato in spiaggia per un malore, e gioito a Vernazza per un altro turista che rischiava di soffocare e salvato dal provvidenziale intervento di due soccorritori che gli sono passati accanto. Ma la vita di un soccorritore è lastricata dalle storie più diverse. Dopo l’istantanea spezzina ne arriva una dalle Cinque Terre fatta assieme alla Pubblica assistenza di Monterosso e dalla Pubblica assistenza di Corniglia.
Da Monterosso emerge un quadro abbastanza chiaro: da giugno ad oggi l’associazione ha portato a termine all’incirca 141 servizi. “Rispetto all’anno scorso e nello stesso periodo ne abbiamo fatti 30 in più. Nel mese di giugno gli interventi sono stati 91 e si aggiungono i 50 eseguiti ad oggi. Questi numeri sono in linea con il 2019, forse addirittura, qualcosa di più – spiegano dalla Pubblica assistenza di Monterosso -. In questo periodo dell’anno stiamo lavorando tantissimo sulle spiagge che sono frequentate, soprattutto da americani, svedesi e olandesi, nelle ore più calde. Spesso interveniamo per colpi di calore, congestioni e piccoli traumi dovuti a cadute sugli scogli. Non mancano interventi per il Covid. Monitoriamo anche la situazione nelle ore notturne dove non mancano situazioni legate all’abuso di alcol. Gli interventi per i colpi di calore sono moltissimi e siamo intervenuti più volte alla stazione ferroviaria, zona frequentatissima anche nelle ore più calde. Noi siamo presenti, in base ai turni, al presidio di Volastra dove non sono mancati gli interventi. Ad esempio nei giorni scorsi abbiamo soccorso un signore di Riomaggiore che si era procurato un taglio con una rete elettrosaldata: 42 punti di sutura”.
Gli interventi non mancano anche per la Pubblica assistenza di Corniglia. I militi operano anche a Manarola e Riomaggiore. “La nostra Pubblica assistenza – spiegano da Corniglia – lavoriamo molto con il Soccorso alpino sui sentieri. Spesso e volentieri interveniamo per colpi di calore. Molte persone si avventurano su questi territori senza le adeguate scorte d’acqua e nelle ore più calde. Interveniamo anche vicino al mare dove assistiamo a scivolamenti, distorsioni, battute traumatiche sugli scogli dove intervengono la Capitaneria di Porto e i Vigili del fuoco. Ricordiamo anche che lo spiaggione di Corniglia non è frequentabile per un’ordinanza emessa dal Comune di Riomaggiore, la zona è di confine ma è di pertinenza di quella amministrazione. Tra i nostri interventi abbiamo trattato congestioni, piccoli infortuni. Se dovessimo fare un bilanci, su dieci interventi almeno per noi sei sono sui sentieri dovuti a piccoli traumi ma soprattutto svenimenti da caldo e qualche caduta sulle scogliere. Ci è rimasta impressa la vicenda di una turista che doveva lasciare la camera della struttura che la ospitava entro le dieci del mattino. Prima però si è voluta concedere un bagno a Manarola ma è caduta dagli scogli, verso le 7.30 del mattino. Si è procurata un taglio e voleva raggiungere i soccorritori a nuoto. Siamo arrivati, poi sono arrivati anche gli agenti della Polizia locale. Poi è stata accompagnata in Pronto soccorso. Siamo intervenuti anche per aiutare una turista in preda a una congestione. E’ svenuta poco dopo un viaggio a bordo di un traghetto, siamo intervenuti assieme al Soccorso alpino. Aveva difficoltà a riprendersi, è stata ricoverata e dimessa due giorni dopo”.