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Nel bicentenario della scomparsa

Prometeo, l’omaggio a Shelley di Alessandro Haber e Gabriele Tinti

Lunedì 18 luglio alla Marina di San Terenzo.

Tinti e Haber

Il 18 Luglio alle ore 21:30 alla Marina di San Terenzo, Piazza Brusacà,  l’attore  Alessandro Haber leggerà alcune poesie di Gabriele Tinti che traggono ispirazione dal Prometeo di Shelley e dal suo mito.

“Prometeo soffre perché ha troppo amato gli uomini. Soffre al posto degli uomini. È stato insensato, ha impedito a Zeus di annientarli infondendo loro cieche speranze”, sottolinea Gabriele Tinti; Alessandro Haber sarà la sua voce, la cui lotta è la nostra drammatica lotta, impari e senza speranza, contro le forze misteriose e oscure della natura.” Il titano è presentato – seguendo l’iconografia della tradizione e la scrittura di Shelley – come crocifisso sulla roccia (“Ohimè! Dolore, Dolore, per sempre! Nessun cambiamento o pausa, nessuna speranza! Pure sopporto”, Percy Bysshe Shelley, “Prometheus Unbound”).

La lettura si inserisce nelle celebrazioni del bicentenario Shelleyano con un reading ispirato ad una delle maggiori opere del poeta inglese – il “Prometeo slegato” – volutamente nella data, il 18 luglio, del ritrovamento del corpo del poeta inglese. Promosso dal Premio LericiPea Golfo dei Poeti, con la collaborazione del Comune di Lerici, il contributo della Fondazione Cultura e Arte (Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale)

Si svolgerà simbolicamente alla Marina di San Terenzo (Piazza Brusacà) in prossimità di Villa Magni, nel luogo da dove Percy B. Shelley partì con la sua goletta “Ariel”.

L’evento rientra nella serie di letture dal vivo volute da Gabriele Tinti e recitate di fronte alla statuaria classica e alla pittura rinascimentale. Negli ultimi anni il progetto ha visto coinvolti alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori Musei al mondo come il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano di Roma, i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli e molti altri ancora.

 

Gabriele Tinti è un poeta, scrittore e critico d’arte italiano. Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposoIl Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il LACMA di Los Angeles, il Parco archeologico del Colosseo e la Glyptothek di Monaco.

Le sue poesie sono state lette da attori come Kevin Spacey, Abel Ferrara, Malcolm McDowell, Robert Davi, Marton Csokas, Stephen Fry, James Cosmo, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Michele Placido, Alessandro Haber, Jamie Mc. Shane e Joe Mantegna.

Nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano.

Nel 2020 è uscita la sua raccolta di poesie in collaborazione con l’artista Roger Ballen per i tipi di Powerhouse Books (New York). Nel 2021, 24 Ore Culture ha raccolto in un volume per i tipi di Libri Scheiwiller (Milano) il progetto “Rovine”. L’edizione inglese è uscita in contemporanea a cura dell’editore Eris Press (Londra). Nel 2022 la sua raccolta di poesie “Sanguinamenti- Incipit Tragoedia” sarà pubblicata da La Nave di Teseo (Milano) e – nel 2023 – da Contra Mundum Press (New York).

 

Alessandro Haber è uno dei più importanti attori italiani. Nato a Bologna trascorre gran parte della sua infanzia in Israele insieme al padre rumeno e alla mamma italiana. A nove anni torna in Italia e, appena ventenne, ottiene la parte di Rospo nel film La Cina è vicina di Marco Bellocchio a cui seguono piccole parti per conto di numerosi registi importanti, come: i fratelli Taviani, Bernardo Bertolucci e Federico Fellini. Recita per Nanni Moretti in “Sogni d’oro” (1981) con Laura Morante; con Ugo Tognazzi e Philip Noiret in “Amici miei – Atto II” (1982) di Mario Monicelli; partecipa al film esordio di Gabriele Salvatores, “Sogno di una notte d’estate”(1983) e nel 1986 Pupi Avati lo scrittura per “Regalo di Natale”. In quest’ultimo ha finalmente un ruolo da protagonista ed è il suo primo vero successo. Il sodalizio con Avati risulta vincente. Il 1986 è un anno importante per la sua carriera. Compare in: “La donna del traghetto” di Amedeo Fago, “Anche lei fumava il sigaro” di Alessandro di Robilant, “Grandi magazzini” di Castellano Pipolo, “Innocenza” di Villi Hermann e “Com’è dura l’avventura” di Flavio Mogherini. Nel 1989 arriva anche il primo Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per il film, “Willy Signori e vengo da lontano” di Francesco Nuti. Negli anni novanta recita in Parenti serpenti del 1992 di Mario Monicelli

In teatro ha recitato in Orgia di Pier Paolo Pasolini, Woyzeck di Georg Büchner, Arlecchino, Ugo di Carla Vistarini, Scacco pazzo (da cui ha poi tratto l’omonimo film del 2003 che lo ha visto debuttare come regista) e L’avaro di Molière. Sempre come attore teatrale, nel 2006 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore per l’interpretazione di Zio Vanja nell’omonimo testo di Anton Čechov. Scrive e canta canzoni. Il suo primo CD è “Haberrante”(1995), a cui seguono “Qualcosa da dichiarare” (1999) e “Il sogno di un uomo”(2003). Ma il singolo che trova il favore del pubblico e della critica è “La valigia dell’attore”, composto per Haber da Francesco De Gregori. Nel 2006 viene scritturato di nuovo da Giuseppe Tornatore per “La sconosciuta” ottenendo un altro Nastro d’Argento nel 2007 come miglior attore non protagonista e, nel 2011, è diretto da Ermanno Olmi per il film “Il villaggio di cartone”.

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