Ricorrono quest’anno i cinquant’anni di attività della casa diocesana di Cassego in alta Val di Vara, centro di pastorale giovanile “San Pio X”. Per l’occasione, il suo direttore don Paolo Costa ha scritto un libro rievocativo di un’esperienza di pastorale giovanile quanto mai ricca ed interessante, che ha unito le generazioni a livello diocesano.
La presentazione seguente è del vescovo Luigi Ernesto Palletti:
“Ringrazio don Paolo per aver raccolto e ordinato in questa pubblicazione scritti, testimonianze, fotografie che meglio d’ogni altro modo sanno esprimere la ricchezza e la vivacità sorta e sviluppatasi negli anni attorno alla Casa di Cassego. I sacrifici di don Pio Borzone, parroco di Cassego, che alla fine degli anni Cinquanta diede inizio alla costruzione delle prime tre case, successivamente ampliate e diventate corpo unico, possono oggi essere ben paragonati a quel seme buono che, gettato nella fatica, ha prodotto tanti frutti, ora raccolti nella gioia.
Nel corso degli anni, infatti, questa struttura ha accompagnato generazioni di ragazzi, ragazze, famiglie che hanno trovato in essa accoglienza, ospitalità e formazione nel periodo estivo. Sacerdoti ed animatori si sono alternati al fine di assicurare, assieme al sano e sereno tempo di svago, anche un clima evangelico in cui ritrovarsi, lodare insieme il Signore e fare esperienza di fede, di carità e di sincera amicizia. La presenza della cappella all’interno della struttura è segno eloquente di questa impostazione, punto di riferimento, di raccoglimento e di celebrazione. Così anche la chiesa nel bosco, capace di ospitare all’aperto un numero considerevole di persone, specie per le giornate che vedono uniti insieme i ragazzi e le loro famiglie.
Le testimonianze riportate in questo piccolo volume sono veramente significative. Colte nella loro semplicità e freschezza manifestano l’anima di un percorso di vita. Anche la nostalgia che esso può suscitare diventa importante. Infatti, se i ricordi si imprimono nella mente di chi ha vissuto giorni impegnativi e costruttivi, specie nell’età della giovinezza, vuol dire che quei giorni e quelle proposte hanno inciso positivamente nell’anima di chi le ha vissute. Le fotografie esprimono momenti concreti di questo cammino.
Molti lettori, oggi divenuti adulti, potranno riconoscere in quei volti giovani loro stessi e persone a loro care. Alcuni di loro, negli anni, sono divenuti anche educatori e si sono posti a servizio delle giovani generazioni. Certo è che per tutti l’esperienza è stata indimenticabile. Non voglio dilungarmi oltre. Ritengo, infatti, che ogni lettore debba immergersi personalmente in questi racconti e in queste immagini per rivivere o anche semplicemente per conoscere pagine di storia umili, semplici, ma tanto importanti per la formazione della persona umana.
Vengo dunque a concludere questa breve presentazione rivolgendo un grazie particolare a don Paolo. Da lunghi anni egli è stato erede di questa avventura e fedele custode di quest’opera preziosa. Mai è venuta a mancare la sua dedizione e il suo impegno vigile e creativo, al fine di conservare, ma anche migliorare e ampliare, un bene così prezioso. A tutti l’impegno di saperlo fruire e valorizzare sempre più nella bellezza del creato che lo circonda e nella presenza dello Spirito di Dio che lo anima interiormente”.
