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Dibattito

Distanze tra ombrelloni e gestione spiagge, confronto in consiglio a Lerici

Nell'ambito della discussione sulla variante al Piano di utilizzo del Demanio.

La spiaggia di San Terenzo, estate 2022

“Il Piano di utilizzo demaniale prevede che, nelle spiagge libere attrezzate, ombrelloni e sdraio vengano allestiti su richiesta della clientela, oppure già disposti in attesa della stessa – con distanze non vastissime: 2.5 metri minimi tra le file e 2 tra postazioni della stessa fila -, come vediamo che avviene oggi sulle nostre spiagge libere attrezzate. A mio avviso però è quantomeno da rivedere questo punto che consente di posizionare già ombrelloni e sdraio prima che ce ne sia richiesta; si tratta un di un concetto sbagliato, perché si va verso la spiaggia a pagamento”. Così ieri in consiglio comunale Bernardo Ratti (Siamo il Golfo dei poeti) ha introdotto il tema spiagge nel corso della discussione sulla variante al Pud.

“Le spiagge libere attrezzate – ha replicato il sindaco Leonardo Paoletti – sono normate dalla relativa delibera regionale. Metà è spiaggia completamente libera, metà è libera attrezzata, e il mantenimento è interamente al carico del gestore. Invece secondo i concetti delle precedenti amministrazioni le spiagge libere attrezzate erano in effetti luoghi che venivano gestiti privatamente. Poi questa amministrazione è intervenuta, riprendendo le concessioni demaniali e dando le spiagge in concessione, con durata fino al 2026, attraverso una gara pubblica, avendone quindi finalmente un utilizzo come bene pubblico e ricevendo in cambio dai concessionari un canone complessivo di 558mila euro annui e servizi irrinunciabili”. Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Si insiste a dire che i servizi devono essere a chiamata, a richiesta, ma le postazioni delle libere attrezzate non sono mai state a richiesta; la gente vuole un servizio di sdraio e ombrellone, questa è la realtà lericina quantomeno dal 1998, la gente apprezza questa realtà e la vuole, e un servizio di questo tipo può essere dato in modo professionale solo da chi abbia la possibilità di gestire un’area a libera attrezzata. Dare servizi di qualità in un golfo come il nostro è fondamentale e richiede gestori che abbiano la possibilità di gestire veramente una parte della spiaggia in questi termini. Chiedere invece che ci siano i servizi a richiesta, significa immaginare un locatore di sdraio e ombrelloni, non un gestore della spiaggia, ma la gestione poi a chi andrebbe?”. Mentre sul tema delle distanze tra ombrelloni il sindaco ha osservato che “sono quelle stabilite dai bandi e vengono controllate regolarmente. Quando a volte è capitato non fossero rispettate, ci sono state dure sanzioni da parte della Capitaneria su indicazione della Polizia municipale, verbali agli atti. E su San Terenzo, nel bando abbiamo indicato distanze maggiori: un tempo c’era un muro di ombrelloni e non si vedeva il mare, diversamente da oggi”. Sempre in merito alle distanze, il capogruppo Giovanni Agnellini (Lerici sogna) ha criticato “la differenza all’interno della norma tra le distanze tra postazioni negli stabilimenti – 3 metri tra le file e 2.5 tra gli ombrelloni della stessa fila – e nelle libere attrezzate – 2.5 e 2 metri. Non vedo perché ci debba essere uno spazio diverso per il fruitore”.

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