Fumata nera per la vendita all’asta dell’area ex Ip nell’ambito del concordato di Helios Spa, società proprietaria dell’area. Al momento dell’avvio della procedura di gara, lo scorso 30 giugno, i funzionari di Yard Cam non avevano infatti buste da aprire. Nessuna offerta minima da 55,8 milioni di euro, nessun rialzo. L’asta per la vendita dei 504mila metri quadrati di terreno edificabile, ma ancora da finire di bonificare, è andata deserta, come spesso accade in questi frangenti. Anche perché il tempo trascorso tra l’annuncio dell’asta e il primo tentativo di esperimento è stato tutto sommato poco.
La data per un nuovo incanto non è ancora stata fissata, ma è certo che ci sarà e che il prezzo minimo scenderà del ribasso percentuale previsto dalle norme concorsuali.
Visto l’esito dell’asta dei giorni scorsi è anche probabile che l’ipotesi di frazionamento dell’area venga proposta con maggiore decisioni e che si giunga così a uno spacchettamento del compendio. Con una maggiore azione promozionale e con l’eventualità della vendita a lotti le aspettative sono positive.
“Auspichiamo che presto l’area ex Ip possa essere bonificata e resa parte integrante della nostra città, attraverso attività produttive che portino nuove imprese e opportunità di lavoro e soprattutto perché rappresenta una vera e nuova occasione di sviluppo per tutto il territorio”, commenta Manuela Gagliardi, fresca di conferma come assessore agli Affari legali e al Patrimonio, deleghe che ruotano intorno alla vicenda area ex Ip a causa del mancato completamento della bonifica da parte di Helios Spa.
Prosegue a rilento, ma pur sempre in maniera più spedita di quanto non sia accaduto negli ultimi anni, il difficile cammino verso l’inclusione all’interno del tessuto urbano di una vasta zona dal passato industriale. Dopo l’attesa per conoscere prima di tutto il destino di Helios oltre che quello dell’area, all’orizzonte si aprono nuove e interessanti opportunità per questo pezzo della Spezia attesa ormai da una decina d’anni.