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Goletta Verde sbarca in città, tra laboratori, campionamenti e Cinque Vele per le Cinque Terre

Alle 18 evento speciale dedicato ai muscoli e alla mitilicoltura consapevole. Grammatico: "Verranno raccolti campioni a Riomaggiore, Monterosso, Vernazza, Lerici e Marinella".

Goletta Verde torna alla Spezia e riparte dal porticciolo di Assonautica e domani consegnerà le Cinque vele al territorio delle Cinque Terre. Ricomincia dunque la campagna dedicata all’ambiente in una fase delicatissima per tutto il pianeta. Guardando allo Spezzino in un momento in cui è stretto dalla morsa del caldo. Il programma degli eventi è fitto e questa mattina l’avventura si è aperta con i laboratori.

“Le Cinque vele alle Cinque Terre – spiega Santo Grammatico presidente di Legambiente Liguria – sono il premio per la comunità che si impegna per il mantenimento del territorio. Saranno presenti gli amministratori, il Parco nazionale delle Cinque Terre, le aziende. Questi territori hanno grandi qualità che devono continuare ad essere promosse a partire dal mare. La depurazione resta una tematica delicata quanto complessa che sappiamo essere un problema perché il territorio stesso è orograficamente difficile e la pressione turistica è molto alta”.

Goletta verde mette insieme scienza, laboratori, conoscenza. Non mancheranno anche per questa edizione i campionamenti che tracciano l’istantanea sullo stato di salute del mare.  “Saranno interessate le Cinque Terre, il Golfo dei Poeti, la Val di Magra – conclude Grammatico -. Verranno raccolti campioni a Riomaggiore, Monterosso, Vernazza, Lerici e Marinella. I risultati poi verranno divulgati lunedì a Genova“.

Tornando ai laboratori il primo  a partire è stato “Delfi Lab – La specie, i comportamenti e le minacce: impariamo a proteggere i  delfini e il nostro mare” che si è tenuto questa mattina dalle 10 al porticciolo di Assonautica.

Le attività poi proseguiranno, nel pomeriggio alle 18, con il  Convegno “Presentazione progetto Life Muscles”. In particolare, la tappa spezzina ha dato modo di fare il punto della situazione circa la situazione attuale dell’inquinamento dei fondali marini.

“I rifiuti in mare costituiscono la seconda emergenza ambientale globale dopo la crisi climatica. Con la presentazione del progetto Life MUSCLES Legambiente intende promuovere una filiera innovativa e circolare che fa bene all’economia e al mare – si legge in una nota diffusa da Goletta Verde Legambiente – .

Trasformare un pezzo del settore dell’acquacoltura da causa di inquinamento dei mari a virtuoso modello di economia circolare: si tratta dell’impatto provocato dalla dispersione nell’ambiente marino delle retine utilizzate negli allevamenti di mitili. Tutelare l’ecosistema marino e le attività economiche legate al mare è la mission di LIFE Muscles, il progetto cofinanziato dal programma LIFE della Commissione Europea e coordinato da Legambiente”. 

“Secondo i dati della FAO la produzione di mitili in Italia è stimata intorno alle 80mila tonnellate all’anno a cui corrisponde l’utilizzo di circa 700/1000 tonnellate di calze in polipropilene, che vanno sostituite almeno una volta durante il ciclo di vita della cozza – prosegue la nota -.

Strumenti fondamentali per l’allevamento, le calze in polipropilene costituiscono però il terzo rifiuto più presente nei fondali marini del nostro Paese, con una dispersione annua che si attesta tra 7,88 e 9,45 tonnellate [Dati del progetto internazionale di cooperazione transfrontaliera De Fish Gear, focalizzato in Italia nel Mar Adriatico e nel Mar Ionio].  Due sono le aree pilota di Life Muscles: il Nord Gargano sul Mare Adriatico, dove sarà sviluppato l’impianto mobile di riciclaggio e La Spezia sul Tirreno dove sarà effettuata la sostituzione delle calze in polipropilene con quelle in BP e verranno effettuate prove di riciclaggio e compostaggio”.

 

“Le azioni del progetto si concentrano sul recupero e il riciclaggio per la produzione di nuove retine per la mitilicoltura, minimizzando la loro dispersione in mare e in spiaggia e promuovendo la sostituzione con quelle biodegradabili e compostabili – dichiara Federica Barbera, portavoce di Goletta Verde – Le calze per la mitilicoltura in polipropilene, infatti, costituiscono il terzo rifiuto più presente sulle spiagge nei mari del nostro Paese: una criticità emersa grazie alle attività di monitoraggio che da sempre impegnano l’associazione. Con il progetto coinvolgeremo le realtà più virtuose piuttosto che le aree più critiche riguardo questo problema per una parte del settore dell’acquacoltura da causa di inquinamento dei mari a virtuoso modello di economia circolare”.

Il progetto iniziato a ottobre 2021 mette insieme un partenariato composto dall’Università di Bologna, Università La Sapienza di Roma (Dipartimento di Chimica), Università di Siena, Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), Novamont, Rom Plastica, Società Agricola Ittica Del Giudice (Gargano) e Cooperativa Mitilicoltori Associati (La Spezia).

 

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