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Terza generazione del world wide web

Ethereum vs Polkadot: quale piattaforma blockchain vincerà la sfida Web3?

Generico giugno 2022

Nel 2022, avanzano tre fattori chiave legati a Internet in vista della rivoluzione digitale: Metaverso, NFT e Web3. La terza generazione del world wide web, basata sulla tecnologia blockchain, integra due concetti importanti: decentralizzazione ed economia legata ai token. Nel Web3 un’identità digitale o un sito web vengono pubblicati in un blocco all’interno della blockchain dove risulterà impossibile oscurare, cancellare, alterare e falsificare informazioni.

In tale contesto, sono due le piattaforme crypto coinvolte nella sfida: Ethereum e Polkadot. Quale delle due è destinata a governare il mondo Web3?

Ethereum vs Polkadot: la corsa al Web3

Nella corsa al Web3, l’imminente aggiornamento di Ethereum dovrà vedersela con la piattaforma Substrate di Polkadot.

L’upgrade di Ethereum 2.0 preannuncia un salto rivoluzionario per gran parte degli investitori di asset digitali con 3 novità: efficienza migliorata, costi di rete ridotti ed ecosistema blockchain più aderente alla realtà Web3.

Ethereum è nota per essere la maggiore piattaforma di sviluppo di smart contract e DApp: con il passaggio al sistema PoS (proof-of-stake) diventa più scalabile e affidabile.

Dal canto suo, l’ecosistema e piattaforma Substrate di Polkadot progredisce: ha creato un’infrastruttura decentralizzata alternativa che potrebbe scavalcare Ethereum in un prossimo futuro.

Tra le due piattaforme è in atto una sfida avvincente, nel contesto del Web3. Una sfida che ci spinge ad analizzare più da vicino le differenze tecniche tra i due ecosistemi mettendoli a confronto.

Ethereum e Polkadot: differenze tecniche

 Da una parte, Polkadot punta a semplificare la comunicazione tra i vari blockchain pubblici. Dall’altra, Ethereum intende costruire un computer mondiale decentralizzato.

Vediamo, di seguito, le caratteristiche tecniche delle due piattaforme.

Le caratteristiche di Polkadot

 Il punto di forza di Polkadot è la flessibilità: permette di creare qualunque tipo di rete blockchain (pubblica o privata) e l’interoperabilità tra catene diverse senza compromettere la scalabilità e la sicurezza. E’ la piattaforma ideale per aziende che necessitano di DApp, proprie applicazioni autonome. I parachain di Polkadot sono pronti a sfidare la rete di smart contract dominante di Ethereum.

Polkadot vanta tempi di transazione più rapidi ma sfrutta un meccanismo di consenso su ogni blocco che lo rende più lento di Ethereum. Le piattaforme blockchain più famose al mondo, tra cui Polkadot, utilizzano Parity Substrate, un set di strumenti che servono a creare blockchain personalizzate. Il contributo principale di Parity a Polkadot è il framework Substrate, che permette alla Polkadot Relay Chain di creare nuove catene o parachain.

Le caratteristiche di Ethereum

 Ethereum è la regina dei contratti intelligenti ed ha una propria criptovaluta nativa (Ether, ETH) da usare nelle transazioni in rete al posto della valuta tradizionale.  Ha sempre sofferto di scalabilità: è questo il suo tallone d’Achille. A fronte di costi di gas inferiori, Ethereum ha una minore scalabilità: la sua velocità di transazione si riduce man mano che aumentano gli utenti. La blockchain di Ethereum può effettuare solo 15 TPS (transazioni al secondo): si stima un milione di transazioni giornaliere con relative commissioni gas variabili.

L’aggiornamento Ethereum 2.0 farà aumentare questi numeri ma non basta: la piattaforma resterà indietro rispetto ad infrastrutture centralizzate come Visa (in grado di elaborare oltre 1,700 TPS).

In più, Ethereum manca di interoperabilità tra i vari blockchain per mancanza di supporto di catene come EOS o Cardano (ADA). Ad alimentare i client Ethereum 2.0 (come Prysm e Geth) è Parity Ethereum.

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