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Un'idea del 2002 che continua a funzionare

Biassa borgo turistico, l’ostello Tramonti riapre dopo due anni e le prenotazioni vanno a gonfie vele

Dopo oltre due anni l’ostello Tramonti di Biassa ha riaperto i battenti. L’inaugurazione ufficiale della nuova gestione è avvenuta questa mattina alla presenza del sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, ma i turisti ne occupano già le camere da una decina di giorni.
La fase cruciale della pandemia è alle spalle: insieme a restrizioni sempre meno pressanti lo testimonia anche la netta ripresa del mercato turistico, assecondata da segnali come la riapertura di strutture che non avrebbero potuto sopravvivere nel contesto pandemico. Una di queste è proprio l’ostello Tramonti che, grazie alla vicinanza con le Cinque Terre, tra i suoi ospiti vanta una percentuale di stranieri che sfiora il 99 per cento. Impossibile andare avanti quando gli unici turisti erano dapprima gli stessi spezzini, poi quelli provenienti dalle regioni adiacenti e infine gli italiani, al massimo qualche europeo.
“Abbiamo riaperto due sabati fa – spiega a CDS Cristiano Andreoli, gestore della struttura di Via Filzi insieme alla moglie, Micol Sallustro – e solo in un giorno abbiamo raccolto una ventina di prenotazioni. La stagione è iniziata col botto e sino a settembre abbiamo già quasi tutto al completo”.
Cristiano e Micol hanno partecipato nei mesi scorsi alla gara per la gestione lanciato dall’amministrazione comunale, dopo che, come detto, la gestione precedente aveva dovuto prendere atto della situazione a partire dalla primavera del 2020. Il bando prevedeva un punteggio di 90 punti per la proposta progettuale e di 10 punti per quella economica, dando quindi più valore alle idee di utilizzo delle ex scuole medie ed elementari di Biassa rispetto al canone promesso a favore delle casse comunali.

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“Abbiamo cambiato il logo dell’ostello, qualche arredo e i colori di alcune pareti. All’ingresso, per esempio, abbiamo dipinto una parete di rosa di Biassa”, proseguono Micol e Cristiano, svelando anche di avere un ottimo rapporto con gli abitanti del paese. “Sono tutti molto contenti della ripresa dell’attività dell’ostello e tutti molto gentili con noi”. Rapporti di buon vicinato non proprio scontati, se si considera che buona parte del borgo è stato trasformato in case vacanze o b&b, ma al contempo doverosi, se, al contrario, si tiene conto del fatto che è anche grazie all’apertura dell’ostello nel 2002 se il valore degli immobili è cresciuto e se il tessuto commerciale ha ricevuto addirittura un impulso. Gli alimentari sono due (una rarità assoluta per qualunque borgo ligure dell’entroterra, e anche di mare) e nei periodi festivi si possono trovare aperti anche la domenica, la saracinesca del tabacchino rimane alzata sino a tarda sera e il ristorante e la pizzeria che nel frattempo hanno aperto i battenti possono contare su una clientela fissa dall’accento quasi sempre anglosassone.
“Vent’anni fa – ricorda Caterina Natale, tra gli ideatori dell’ostello nei primi anni Duemila – c’era molto scetticismo da parte degli abitanti, c’era chi temeva schiamazzi ed episodi spiacevoli. Invece dopo poco erano in tanti a frequentare l’ostello, anche con le rispettive famiglie”.
Oltre ai 58 posti distribuiti in 14 camere da 4 e una matrimoniale, infatti, la struttura dispone di un giardino esterno con una piccola area gioco e uno spazio che oggi viene utilizzato per la cena comune all’aperto del fine settimana indirizzata per il momento agli ospiti dell’ostello.
La stagione della rinascita è iniziata ufficialmente e proseguirà sino a novembre, quando comincerà la chiusura invernale che proseguirà sino a fine gennaio.

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