La pioggia caduta sullo Spezzino nelle ultime 48 ore ha mitigato solo per poche ore le temperature percepite e il tasso di umidità. Le falde acquifere, così come la vegetazione, non si sono praticamente accorte dell’arrivo delle precipitazioni. D’altronde, stando ai dati registrati da Arpal, i pluviometri spezzini si sono fermati a 1,4 millimetri di pioggia, una quantità ininfluente per un territorio che non si inzuppa da settimane.
E se i Comuni di Levanto, Framura e Riccò del golfo hanno imposto già da alcuni giorni il divieto di lavaggio delle auto (tranne che negli autolavaggi) ieri la Regione Liguria ha scritto a tutti i sindaci per invitarli a mettere dei paletti nel consumo dell’acqua, onde evitare di dover procedere in un prossimo futuro a veri e propri razionamenti.
E che la situazione sia preoccupante lo conferma a CDS il direttore di Acam Acque, Marco Fanton, fotografando il quadro dell’approvvigionamento idrico della popolazione.
“Il 10 per cento dell’acqua della rete provinciale proviene da fonti, mentre il restante 90 per cento viene attinta dai pozzi che si trovano lungo l’asta del Fiume Magra. Le curve di esaurimento delle fonti che stiamo registrando sono quelle che normalmente si presentano a fine estate, quando non piove da settimane e si attende che nel giro di un mese o al massimo un mese e mezzo l’autunno riporti i livelli idrici verso l’abbondanza. Alcuni Comuni delle zone interne e costiere hanno già dato le prime indicazioni ai cittadini, ma siamo decisamente preoccupati per il futuro. L’acqua a disposizione verrà utilizzata sino a esaurimento e l’unica speranza è che a luglio piova in maniera piuttosto consistente”.
Una situazione, quella spezzina, che è migliore di quella di altre zone d’Italia, ma che sta andando verso quello che sembra un inesorabile peggioramento.
Se al momento il livello delle falde lungo la Val di Magra è ancora paragonabile a quello registrato in questo periodo negli anni scorsi, lo stesso non si può dire del fiume principale. “Si sta esaurendo la portata del Magra – prosegue Fanton – e se si ridurrà ancora potrebbero presentarsi i veri problemi. Per ora non ci sono particolari preoccupazioni per quanto riguarda l’approvvigionamento nel breve termine, ma al contempo dobbiamo pensare che la gestione delle risorse idriche deve essere svolta in sintonia con i consorzi di irrigazione, visto che una quota importante dell’acqua è utilizzata anche per le colture”, conclude il direttore di Acam Acque.