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Dal 25 giugno

Arte Fourteen a Tellaro, si riparte da ‘Debacle’

Al suo settimo anno di attività Fourteen ArTellaro presenta la sua 5^ rassegna espositiva d’arte, che avrà inizio il 25 giugno e che si protrarrà per tre anni, dal titolo DEBACLE. Lo spazio Fourteen è un osservatorio per l’arte contemporanea, senza scopo di lucro, situato del borgo ligure di Tellaro di Lerici SP, la sua dimensione essenziale, è costituita da una piccola stanza sul limite della piazza del borgo, dove inizia il carugio che conduce alla marina, una vetrina ne fa da tramite di continuità e comunicazione, coinvolgendo sia il visitatore distratto che il pubblico di settore. Fourteen volge uno sguardo attento alla sperimentazione artistica contemporanea e si propone di
esplorare nell’universo frammentario e a compartimenti più o meno definiti, le diverse realtà che si muovono nel sistema dell’arte, coinvolgendo artisti al livello nazionale, internazionale e del territorio.

Con la progettazione di rassegne annue, incentrate su tematiche di cui l’etica è necessità dell’estetica, propone la differenza e l’unicità rappresentata da ogni artista, con un rapporto inclusivo rispetto alla rassegna ed esclusivo rispetto alla singola esposizione. La responsabilità nel processo artistico è quella di essere il termometro della contemporaneità, osservare e rielaborare ciò che gli artisti vedono e che vivono quotidianamente, dare valore a ciò
da rendere evidente o a ciò che c’è da custodire, a volte omettere con scelta di cancellazione ciò che non piace. L’attività è stata fondata nel 2016 da Guido Ferrari e dall’artista Gino D’Ugo, che ne cura la programmazione, dal 2018 si è unito al gruppo di lavoro Andrea Luporini. La nuova rassegna prevede che per tre anni nessun artista esporrà da solo e nel piccolo spazio espositivo esporrano con cadenza trisettimanale più artisti portando con loro un frammento di un’attività molto più ampia rendendo il luogo snodo di innumerevoli circostanze. Non ci sono schemi attuativi nè percorsi stabiliti.

DEBACLE
a cura di Gino D’Ugo

“Nelle recite a soggetto, che siano fatte per il regista o per lo psicanalista, non assistiamo né alla vittoria del poeta né a quella degli attori, ma forse alla sconfitta di tutti; e siccome la sconfitta ci piace, continuiamo.
(Ennio Flaiano)
L’essere umano cade, nelle sconfitte fa conoscenza dei propri errori, nelle disfatte si plasma facendone esperienza, fin dai primi passi la caduta è atto umano, amaro e indispensabile. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, ogni incontro è già una perdita e ogni perdita un nuovo inizio nell’accettazione di questa, un nuovo seme nel consapevole superamento dell’errore, qualche volta succede. Debacle, senza accento, come un momento di incertezza nell’attribuzione del senso, sconfitta, disastro, perdita, caduta inesorabile, oppure perturbazione morfologica, disgelo dei ghiacciai che porta alluvioni, scioglimento e liberazione, un nuovo inizio…
2022, malgrado il disastro sociale politico ambientale civile sia in atto l’uomo non ripara i propri errori e fa del lucro il suo modello di vita, costi quel che costi, la debacle è imminente, quella che ogni giorno accompagna il vivere contemporaneo costruito sulla necessità dell’assoluta regolamentazione dell’esistenza basata su prevenzioni, aggiornamenti e cavilli burocratici come medicamenti o nell’accezione propagandistica attraverso la necessità di qualsivoglia meravigliosa menzogna si assiste a una civiltà nel pericolo di se stessa, i riferimenti sono sotto gli occhi di tutti. 2022 i monumenti cadono dai piedistalli ma le maschere non scivolano dai volti. 2022 La nuova rassegna di Fourteen prevede che per tre anni nessun artista esporrà da solo e nel piccolo spazio espositivo si incontreranno di volta in volta più artisti portando con loro un frammento di un’attività molto più ampia rendendo il luogo snodo di innumerevoli circostanze. Non ci sono schemi attuativi ne percorsi stabiliti, la durezza dei ghiacciai è al suo scioglimento.

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