Risposta alla rubrica "luci della città"

Tortorelli: “Centro sinistra metta al centro della propria attenzione il rispetto dei valori tradizionali”

Avvocato Rino Tortorelli

L’articolo di Giorgio Pagano è nella sostanza condivisibile. Mi permetto aggiungere qualche nota, derivante anche dalla mia esperienza di mobilitazioni civiche. Primo. Il centro sinistra deve mettere al centro della propria attenzione il rispetto dei valori costituzionali. Tra i quali degni di attenzione particolare : il lavoro come diritto e non merce (art.1); la subordinazione dell’esercizio dell’impresa per l’interesse generale del Paese e con il rispetto della salute e dell’ambiente (art. 41); la ripubblicizzazione dei servizi pubblici (rispetto degli esiti referendari 2011). E ciò dovrà fare non solo con affermazioni di principio, ma nella declinazione concreta dei valori costituzionali.
E’ ora che il centro sinistra, se vuol continuare a restare e a chiamarsi tale, abbandoni l’incondizionato assenso alle logiche di mercato nella gestione dei servizi pubblici (a partire dalla sanità). Il paradigma che il benessere delle imprese porta al benessere dei cittadini è da tempo fallito e la pandemia ne ha messo in evidenza i limiti, già prima esistenti. Non è più sostenibile il mantra che i servizi pubblici possono essere gestiti dal privato, perché tanto lo si riesce a controllare. Questo assunto ha avuto più di una dimostrazione di fallimento (i gestori privati dei servizi pubblici essenziali – acqua, gas, energia – sono riusciti a fare lauti guadagni anche durante la pandemia, profittando degli aumenti delle materie prime e scaricando gli oneri sui cittadini, già alla corda per l’evento pandemico). Il ruolo del privato nella gestione dei servizi pubblici deve rimanere strettamente confinato ad attività di supporto, ben individuate e controllate, e non sostituirsi al pubblico.
Neppure è sostenibile l’altro mantra : la privatizzazione dei servizi ce la chiede l’Europa. E’ un falso. L’Europa dà solo le regole, nel caso in cui la gestione rimanga pubblica, ma non impone restrizioni nella gestione dei servizi da parte del pubblico (come invece tentava di fare l’attuale Governo con l’art. 6 del disegno di legge Concorrenza). Secondo. Solo con l’attuazione concreta dei valori costituzionali si riusciranno a rappresentare – e tutelare ! – non solo i deboli, ma anche quelle grandi fasce di popolazione che ora deboli non sono, ma che rischiano di diventarlo (in Italia ca. il 10% della popolazione è a rischio povertà). Se non ho mal compreso, non si tratta quindi di fare solo opera di carità, rappresentando i deboli, ma bisogna intercettare e rappresentare anche i bisogni degli altri cittadini, tra l’altro riconquistandoli al voto.
Anche perché tutelando solo i deboli, si rischia di confondere tutela del diritto con carità, quando è affermazione condivisibile quella che : “Non si può dare per carità ciò che è dovuto per giustizia”. (come ripeteva spesso don Oreste Benzi, fondatore della Papa Giovanni XXIII, e non parlo quindi di un vetero comunista …). Terzo. Le elezioni spezzine e il centro sinistra. Ho sentito più di un rappresentante dello sconfitto schieramento affermare che avrebbe fatto “una opposizione costruttiva”. La ritengo una frase ridondante, inutile e non pertinente alla realtà che viviamo tutti i giorni. Faccio un solo esempio : la questione dello sfascio della sanità spezzina, per evitare il quale il sindaco uscente-entrante pacificamente (perché lo dimostrano i fatti) non ha posto in essere alcuna azione concreta per opporsi alle politiche regionali, pur avendone i poteri. Nei confronti di questo tema, l’opposizione non può essere che dura, presente e continua, altro che costruttiva (che vuol dire ?). Certo in forma democratica e pacifica, ma non solo nelle aule del palazzo, ma per le piazze della città, ove l’attivismo civico – dico purtroppo – in questi anni ha sostituito (degnamente o indegnamente, non compete a me dirlo) quella politica che doveva salvaguardare gli interessi di tutti – deboli o non deboli –. Lo può fare ora. Non è tardi, se “quella politica” vorrà ancora definirsi di “centro sinistra”.

Rino Tortorelli
Vice segretario regionale Cittadinanzattiva Liguria
Membro del “Manifesto per la Sanità Locale”

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