Ex parlamentari, amministratori ed ex amministratori di matrice ‘popolare’ e non, si sono ritrovati ieri a Sarzana in sala della Repubblica in occasione di un incontro organizzato dal locale Partito Democratico allo scopo di ricordare la figura di Mino Martinazzoli, segretario Dc, ministro ed artefice della rinascita del Partito Popolare Italiano nella prima metà degli anni 90′.
“A ricordare, giusto a trent’anni dell’elezione a ultimo segretario della Democrazia Cristiana – spiega la nota Pd – , colui che due anni dopo avrebbe traghettato la ‘balena bianca’ nel Ppi liberandola dalle ‘tossine’ di tangentopoli e sottraendola alle sirene berlusconiane, è stata Annachiara Valle, giornalista di Famiglia Cristiana, che ne ha raccolto in un volume l’ultima lunga intervista, che costituisce una sorta di testamento ideale e politico dello statista bresciano. Rispondendo alle sollecitazioni di Egidio Banti, il suo interlocutore, Annachiara Valle ha raccontato del suo personale rapporto con lo ‘scontrosissimo’ Martinazzoli ma anche del desiderio di lui di fissare sulla carta
il suo lascito politico e di preservare così – dinanzi ad un futuro politico incerto per il Paese – il bagaglio ideale del Popolarismo italiano”.
La presidenza della Commissione Inquirente nello scandalo Lockeed, il ruolo di Ministro della Giustizia, l’esperienza come sindaco di Brescia, la finale candidatura alla presidenza della Regione Lombardia in contrapposizione a Roberto Formigoni: ogni fase della vicenda umana e politica di Martinazzoli è stata richiamata dalla relatrice con dovizia di riferimenti biografici e di aneddoti curiosi.
“Introducendo l’iniziativa – conclude la nota Dem -, dopo la lettura di un breve messaggio di saluto del segretario nazionale Letta, il vicesegretario cittadino del Pd Nori Emili aveva sottolineato come il ruolo esercitato da Martinazzoli nel 1994 nel portare il partito dei cattolici democratici a respingere le avances dell’appena costituito Polo delle Libertà abbia rappresentato un ‘ingrediente’ fondamentale per la nascita, due anni dopo, al consolidarsi del bipolarismo, dell’Ulivo di Prodi sulle cui fondamenta è nato infine il Partito Democratico, coronando il percorso di formazione di un soggetto politico di stampo democratico, fortemente riformista, europeista e fondato su valori universali di tolleranza, solidarietà e riscatto sociale”.
“Saluto con affetto i Democratici sarzanesi – il messaggio del segretario Letta -, che ho visitato lo scorso 21 luglio in occasione del Centenario dei fatti del 1921, giusto motivo di orgoglio per la vostra comunità. Analizzare il pensiero di figure politiche straordinarie – come furono Berlinguer, Moro e lo stesso Martinazzoli – che, precorrendo i tempi, favorirono con la loro azione che si creassero le condizioni per la successiva nascita del nostro partito, significa rafforzare le ragioni del nostro comune impegno per far prevalere nel Paese la giustizia sociale, la tolleranza e la solidarietà fra le persone e fra le comunità”.
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