Un pranzo tra vecchi amici, che probabilmente si sarebbe tenuto comunque, in qualunque contesto calcistico. Ma l’appuntamento di oggi a tavola presso Il Frantoio di Lerici tra Riccardo Pecini, vertice dell’area tecnica dello Spezia, e Carlo Osti, omologo per la Sampdoria, prende tutto un altro significato nel momento in cui gli aquilotti sono alla ricerca di una figura di provate capacità per rafforzarsi proprio in quell’area in cui entrambi lavorano.
La reciproca stima tra il lunigianese ed il 64enne dirigente, già al lavoro assieme in alcuni dei migliori affari del calciomercato doriano dell’ultimo decennio, è cosa nota. Così come a Genova si parla da tempo della sovrapposizione tra Osti e Daniele Faggiano all’interno della Sampdoria, che pare mitigata da un recente incontro romano a cui il primo ha partecipato in videoconferenza proprio da Lerici, dove ha casa e dove sta trascorrendo la convalescenza dopo un intervento ad un ginocchio.
L’ipotesi però di tornare a fare il direttore sportivo vero e proprio, con voce nelle trattative e una presenza costante al fianco della squadra, coadiuvato da Mattia Biso che rimane nel progetto, pare intrigarlo. Se ci sarà un passo ufficiale, questo spetta alla famiglia Platek, a cui l’opzione di provare a sondare la Sampdoria per liberare Osti dovrebbe essere presentata nelle prossime settimane. Gli aspetti tecnici sono appannaggio di Pecini, quelli finanziari spettano agli americani e ai loro consulenti e passano dallo stabilire un budget che inciderà anche sul profilo del mercato dei calciatori.

D’altra parte la ristrutturazione dell’area football operations non si limita solo allo Spezia. Il Casa Pia, dopo l’esaltante promozione in Primeira Liga, da cui mancava da oltre ottant’anni, è alla ricerca di un uomo mercato che si raffronti con la nuova dimensione. Lo stesso dicasi per il SonderjyskE, che invece deve metabolizzare la retrocessione e si prepara a sostituire il direttore sportivo inglese Joe Manns dopo una sola stagione, almeno secondo i media locali.
Riccardo Pecini in tutto questo dovrebbe diventare il referente e collettore di idee delle tre realtà, con base al Ferdeghini ma anche la possibilità di abbandonare più spesso la scrivania per rimettersi al volante e viaggiare per l’Europa. E vorrebbe avere la certezza che lo Spezia rimane in quei frangenti in buone mani, quelle di Carlo Osti.
leggi anche

Sentenza TAS di Losanna, il presidente Platek: “Guardiamo al futuro con ottimismo”

Doppia gioia per la famiglia Platek: il Casa Pia conquista la massima serie portoghese
