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"sono andato per la mia strada"

Peracchini: “Vogliamo creare una comunità di persone che si stimano e si vogliono bene”

Le prime parole dopo la vittoria: "Gli spezzini non hanno voluto delegare il loro avvenire a chi ha distrutto la città e ha smarrito il senso di futuro. Questa non è stata una campagna elettorale ma una campagna di linciaggio della mia persona che ha fatto vergognare i nove candidati a sindaco che non hanno avuto il coraggio di presentare una proposta e confrontarsi nel merito ma solo su attacchi personali".

“Gli spezzini hanno voluto decidere il loro futuro affidandosi a chi in questi anno ha dato la vita per questa città. Non vogliono tornare indietro e la Spezia merita di essere la città più bella del mondo con tante prospettive sia di sviluppo, sia occupazionali, sia rafforzando una tradizione storica di tutto quello che ha rappresentato in Italia e nel mondo”. Parole trionfali quelle di Pierluigi Peracchini, raggiunto dalla stampa al point di Piazza San Domenico di Guzman con lo scrutinio ancora in corso ma con dati ormai consolidati. “Gli spezzini non hanno voluto delegare il loro avvenire a chi ha distrutto la città e ha smarrito il senso di futuro. Noi ai nostri giovani vogliamo bene, cerchiamo di creare progetti per loro e questo non è un mio successo personale ma di tutta la squadra. Tutti si sono fatti in quattro mettendo in gioco la loro credibilità e la loro vita. Passo con loro tantissime ore, per fare il massimo”.

La gioia di Peracchini e del popolo del centrodestra

Un messaggio agli avversari e una promessa ai concittadini: “Quando guardiamo gli altri negli occhi pensiamo a cosa possiamo fare per loro, altri pensano a cosa possono avere. Per noi il messaggio è creare una comunità di persone che si stimano e si vogliono bene. Questa non è stata una campagna elettorale, è stata una campagna di linciaggio della mia persona che ha fatto vergognare i novi candidati a sindaci che non hanno avuto il coraggio di presentare una proposta e confrontarsi nel merito ma solo su attacchi personali. Ma questa amarezza me la tengo nel cuore, la politica non si fa contro le persone ma per un progetto, cercando di dare un valore alle persone che stanno crescendo e pensando che dietro ad ogni persona c’è una vita, una psicologia. Io sono molto sereno, sono andato per la mia strada, senza accettare provocazioni”.

La gioia di Peracchini e del popolo del centrodestra

Quanto è diversa da cinque anni fa questa affermazione? Peracchini, riflettendo su quanto avvenuto oggi in rapporto al 2017, non ha dubbi: “Oggi siamo di fronte ad un giudizio relativo al governo di questi cinque anni, ancora una volta le liste civiche e il centrodestra dimostrano che ben lavorando potranno essere classe dirigente. Emozione? Sempre tanta, non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta e questa esperienza civica è un testimone importante per chi si vuole affacciare alla politica. Vittoria delle mie liste? Questa è la vostra narrazione, non credo ci possa essere un leader, è fondamentale la squadra, la coalizione, i valori. Dobbiamo costruire una classe dirigente, nessuno di voi si è mai chiesto cosa vuol dire prendere in mano un comune dopo 70 anni e fare tutto quello che abbiamo fatto noi”.

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