Sono stati due colpi di pistola di piccolo calibro sparati in testa a uccidere Camilla, presumibilmente nella notte fra domenica e lunedì, quindi 24 ore dopo Nevila Pjetri. È quanto accertato dall’anatomopatologa Susanna Gamba che oggi ha svolto l’esame autoptico sul corpo della vittima del secondo delitto di Sarzana che è stato lasciato a breve distanza dal luogo dove sarebbe materialmente avvenuto e dove è stata rinvenuta la Ford Fiesta. Auto al cui interno c’erano tracce di sangue e due bossoli calibro 22 che saranno ora comparati con quelli che hanno ucciso Nevila, freddata con tutta probabilità, nei pressi di uno stabilimento balneare di Marinella e poi abbandonata lungo l’argine del Parmignola. Le indagini, che vedono al momento come unico indagato Daniele Bedini che oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip, proseguono dunque su un doppio binario anche se i punti di contatto sono ormai sempre di più e lasciano presupporre che la mano omicida possa essere stata la stessa ad aver agito a distanza di 24 ore.
Intanto dopo i rilievi effettuati ieri nelle acque del torrente Parmignola dai sub dei Carabinieri, oggi i Ris si sono focalizzati sul pick-up bianco immortalato da diverse telecamere di videosorveglianza e sequestrato all’indagato. Il mezzo, come la Ford Fiesta, si trova presso il comando dei Carabinieri di Sarzana ed è lì che gli investigatori scientifici hanno iniziato una serie di accertamenti che – auspicano – possano fornire altri elementi utili per fare definitivamente luce sul primo delitto. Finora però non c’è nessuna traccia della pistola che, probabilmente, ha sparato e ucciso due volte.
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