Nessuna città delle dimensioni di Spezia può vantare così tanti enti legati alla Ricerca, purtroppo poco conosciuti dai suoi stessi cittadini e poco valorizzati dalle Istituzioni. CNR (Istituto di Scienze Marine ISMAR), CSSN (Centro di Supporto e Sperimentazione Navale), DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie Marine), ENEA (Centro Ricerche Ambiente Marino), INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), NATO (Centre for Maritime Research and Experimentation CMRE), Università degli Studi di Genova (Campus Universitario La Spezia e Polo Didattico Universitario delle Professioni Sanitarie della Spezia), ma anche IZS, ARPAL e ASL5. I centri che fanno Ricerca sono di per sé attrattori di investimenti e fondi europei, ma possono essere anche catalizzatori e moltiplicatori dello Sviluppo economico e sociale del territorio: basti pensare al patrimonio di conoscenza che generano (persone, progetti e anche brevetti) che può trovare applicazione nei più svariati settori.
Se tutti questi enti fossero maggiormente messi a sistema tra loro, con il tessuto produttivo e con la formazione (scuole secondarie in primis) saremmo di fronte ad un unicum a livello nazionale ed europeo. Dobbiamo immaginare un Golfo in cui nasce Sapere su Mare, Energia, Tecnologia e Salute che contamina le aziende, le istituzioni e la scuola, con ovvi benefici in termini di qualità della vita delle persone, del lavoro, dell’innovazione e della competitività. Il Comune della Spezia deve esercitare il ruolo di guida, di tramite e di facilitatore di questi processi. E solo in un contesto del genere, quando dovremo affrontare la riconversione di grandi aree industriali della città (Enel, aree militari …), potremo essere davvero attrattivi verso investimenti di aziende high-tech, green e ad alto valore aggiunto. Dobbiamo essere chiari e dire che un’Amministrazione Comunale non può creare Sviluppo e Lavoro di qualità con un’ordinanza o con i desiderata del Sindaco, ma può creare le condizioni affinché ciò avvenga perseguendo un progetto di futuro della città nel terzo millennio.
Questo è quello che dovrebbe proporre la Politica per evitare che restino due pessime alternative: l’apatica rinuncia ad intervenire limitandosi all’ordinario, e quindi di fatto non governare perdendo occasioni e opportunità come negli ultimi 5 anni, oppure il conservatorismo populista ed ottuso del ‘NO a prescindere’, della sindrome Nimby e della nostalgia di un passato remoto che non tornerà mai più. Spezia Riformista per Antonella Franciosi Sindaco, con coraggio e autonomia, si rivolge proprio a quegli spezzini che non si riconoscono in quelle due alternative, a quegli spezzini che guardano ad un futuro di Sviluppo e Lavoro, senza lasciare indietro nessuno.
Gianluca Pasini
candidato capolista “Spezia Riformista” e membro della Segreteria Provinciale PSI
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