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Tutti contrari al numero chiuso

Il turismo, i flussi e le Cinque Terre in una partita di “Serpenti e scale”

Per le associazioni di categorie servono i filtri adeguati, tutte le amministrazioni locali, le realtà chiamate in campo devono assumersi le proprie responsabilità. Serve un tavolo efficiente e continuativo.

Il turismo alla Spezia, la sua ripresa  e il congestionamento dei territori fragili come il gioco da tavola “Serpenti e scale”. Il nome originale è Snakes and Ladders, nasce in Inghilterra e in alcune modalità simile all’antichissimo Gioco dell’oca. Si basano entrambi sul lancio dei dadi, che nella realtà potrebbe essere paragonato alla gestione dei flussi. Altro aspetto che accomuna i due giochi è l’eventualità di finire nella casella sfortunata e ritornare al punto di partenza o comunque restare indietro rispetto agli avversari. Guardando l’aspetto ludico, seduti attorno a un tavolo ci se la vede con amici e parenti, rapportandolo con la realtà i rischi sono reali sia da un punto di vista della sicurezza che della vivibilità e, perché no, mantenimento sano e solido di un settore che fino a qualche anno fa sembrava un miraggio.

Il paragone con i serpenti viene facile perché nella vita come nel gioco basta un attimo per fare uno scivolone e per rimanere in tema di scivoloni reali su e giù per le Cinque Terre e sui sentieri non ne sono mancati, anche per le calzature non idonee. Terminati, quasi, i paragoni è doveroso avere un’ulteriore analisi della situazione da parte di chi avanza idee e lavora con le imprese. E’ il caso delle associazioni di categoria.

In questa partita virtuale di Serpenti e scale si siedono al tavolo i direttori Giuseppe Menchelli di Confartigianato, Roberto Martini di Confcommercio, Eugenio Bordoni per Confesercenti e Angelo Mattellini di Cna. Il tabellone da gioco è allestito con le foto recenti che sono arrivate da Manarola e Vernazza. A suscitare maggiore attenzione è stato lo scatto di Vernazza dove le scale erano intasate e via Roma affollatissima. Primo nervo scoperto ed ennesima conferma del turismo in ripresa. La partita, intesa come stagione turistica, è già cominciata a marzo e di fatto i flussi hanno portato alla prima scala, nella realtà rappresentata dagli arrivi e dalla ripresa del settore, a un buon punto del tabellone ma con il muso di un serpente (la congestione dei territori che si ripresenta periodicamente nei ponti e nelle giornate di beltempo) a un passo. Il muso affilato e minaccioso punta alla scala, basta un 1 per scivolare parecchie caselle indietro.

Il direttore di Confartigianato Giuseppe Menchelli, a margine della conferenza stampa di questa mattina dedicata alle nuove mappe interattive e alla ripresa delle attività del punto informazioni nella rinnovata Largo Fiorillo. “E’ fondamentale non farsi del male ed evitare di parlare di numero chiuso. In questa fase è evidente che è presente in maggior numero il turismo individuale – spiega -. Ci sono giornate, quelle racchiuse nei ponti, con flussi importanti, che non portato particolari criticità. E’ chiaro anche che sono praticamente delle date fisse nel calendario e non se ne può discutere sempre a ridosso del momento critico. E’ un argomento sul quale è necessario un confronto, noi certamente non ci tiriamo indietro e rinnoviamo la nostra disponibilità”.

Roberto Martini direttore di Confcommercio: “La presenza massiccia di turisti è legata ai ponti e alcuni precisi periodi dell’anno. Parlare di numero chiuso ha sempre impaurito in particolare i tour operator.Sarebbe importante riuscire organizzare al meglio i tour. Se vogliamo far usufruire al meglio i territori anche questa categoria deve adeguarsi, altrimenti i loro clienti non possono vivere una bella esperienza con effetti sia sul territori che nei confronti di chi organizza. Non è un semplice pullman, serve confronto con l’incoming, con le regioni vicine e le crociere. E’ necessario filtrare. La gestione anche attraverso le guide che amano il territorio sanno anche come gestirlo, evitando anche ingorghi. Loro possono dare una grossa mano. Dobbiamo trovare i sistemi adeguati senza spaventare nessuno, non limitiamoci di parlare di tavoli servirebbe una vera unità segnata spesso da vedute diverse. In questi due anni abbiamo sperato che i turisti tornassero perché il timore di perdere è stato forte, ma ora sono arrivati i tempi per studiare le situazioni e gestirle. Si rivela sempre molto complicato riuscire a coinvolgere tutto il territorio provinciale”.

Da Confesercenti il responsabile del settore Turismo Eugenio Bordoni: “Io sono fermamente contrario al numero chiuso, perché non è controllabile in un territorio come quello delle Cinque Terre. La responsabilità è dei sindaci da Lerici a Moneglia, perché non ho visto tentativi di influire sulla gestione dei flussi. Non ci hanno creduto e legittimamente pensano di poter andare da soli. Alcuni se alcuni amministratori hanno intuito una collaborazione dei territori, è il caso di Riomaggiore, ci sono gli operatori che pensano che la pensano al contrario. E così la situazione si blocca ed è anche un fatto elettorale a mio avviso. Il tema comunque non è affatto semplice perché è globale. Al momento non ci sono ancora i gruppi che provengono dall’oriente ed è inutile prendersela con categorie specifiche. L’operazione da fare sul turismo organizzato coinvolge migliaia di operatori. Andrebbe trovata anche una soluzione logistica, perché decine di pullman in Litoranea o gli ingorghi in Viale Italia non si possono vedere. Ricordo che i sindaci hanno in mano anche la tassa di soggiorno. Servono volontà politiche e competenze tecniche che vadano a colpire a monte il turismo organizzato. Questa è la strada”.

Angelo Matellini di Cna: “In questi due anni i problemi sono stati tanti e da un certo punto di vista siamo tornati al punto di partenza. Nessuno di noi vuole il numero chiuso ma se non si trovano soluzioni rischiamo di doverci arrivare. Sarebbe opportuno non cercare i ‘responsabili’ ma serve uno spirito costruttivo e cercare gli elementi giusti per affrontare una tematica tutt’altro che semplice. Non voglio comunque essere negativo. I due anni di Covid ci hanno insegnato a utilizzare al meglio la tecnologia, molte cose da questo punto di vista nel campo delle prenotazioni alleviano alcuni punti nevralgici e questo va ampliato. Se pensiamo al tema del trasporto marittimo va affrontato in maniera continuativa, è un elemento da valutare tutti insieme come la premialità nei confronti di chi soggiorna alle Cinque Terre. Vanno tenuti anche gli occhi puntati alle tariffe che non andrebbero aumentate. La stessa premialità può essere finanziata anche dalla tassa di soggiorno, che ad oggi favorisce anche la garanzia della sicurezza nelle aree più fragili, ma sarebbe importante che ci fosse un accordo tra più Comuni anche fuori dalle Cinque Terre. Sarebbe una gestione scevra dai confini amministrativi. Un tavolo efficiente e continuativo che cerca di trovare soluzioni sarebbe importante. Una qualunque sede purché sia permanente potrebbe applicare i filtri giusti ed evitare che il serpente ci riporti alla casella di partenza”.

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