La Spezia prova a mettere in contatto la domanda di lavoro stagionale legato al turismo con il desiderio di integrazione dei profughi ucraini. Firmato questa mattina in prefettura il Protocollo per favorire l’inserimento lavorativo dei migranti provenienti dall’Ucraina che coinvolge la Camera di Commercio, le associazioni di categoria ed il Centro provinciale istruzione adulti. Ai rifugiati maggiorenni che ne faranno domanda, sarà offerta la possibilità di accedere a contratti trimestrali nel campo della ristorazione e della ricettività, con il solo vincolo di frequentare un corso di lingua italiana.
Quattro gli incontri per mettere in contatto le aziende ed i profughi: il 30 maggio ed il 10 giugno alla Spezia presso il CPIA, il 7 giugno a Levanto presso il municipio ed il 10 giugno a Sarzana al Centro Barontini. “Le aziende lamentano, in particolare quest’anno, la mancanza di personale in molti settori, dalla carrozzeria ai panifici fino ad arrivare a bar, ristoranti e ricettività diffusa – ha spiega Giuseppe Menchelli, direttore Confcommercio La Spezia -. Anche questo è un effetto degli anni della pandemia, che ha determinato la chiusura di molte attività e l’abbandono di alcuni settori da parte degli imprenditori”.
Durante gli open day i profughi dovranno compilare un modulo di auto candidatura che funzionerà da curriculum. “Questo permetterà in prospettiva di calibrare l’offerta sulle competenze che queste persone hanno già. Il progetto si rivolge primariamente a chi ha una prospettiva di permanenza media”, ha spiegato la prefetta Maria Luisa Inversini. “Rispetto ad altre tipologie di migrazione, gli ucraini hanno generalmente alle spalle una formazione scolastica di livello – ha sottolineato Andrea Minghi del CPIA -. Anche per questo tendono ad imparare con facilità”.
Sono 608 gli ucraini che sono arrivati alla Spezia e provincia a partire dallo scoppio della guerra, di cui la metà minorenni. Per questo è in corso di valutazione l’attivazione di centri per lasciare in custodia i bambini, che si affiancherebbe ai contributi erogati dalla Regione Liguria per l’inclusione nei campi estivi. “La richiesta di lavoratori da parte delle aziende è molto alta e l’opportunità duplice”, sottolinea Paolo Faconti, direttore di Confindustria. Secondo le associazioni, il rischio di innescare una sorta di concorrenza per il posto di lavoro è da escludere.