E’ arrivato oggi il provvedimento di convalida d’arresto dei quattro ultras dello Spezia fermati ieri mattina a seguito dei fatti avvenuti durante e dopo la partita Spezia-Napoli, giocata domenica 22 maggio allo stadio Picco. Ai quattro, di età compresa tra 25 e 43 anni, è stata revocata la misura dei domiciliari. Avranno l’obbligo di dimora tra le 20 e le 8 ed il divieto di lasciare la provincia della Spezia, ma ottengono il permesso di andare al lavoro o all’università, visto che uno di loro è studente.
Questo l’esito del davanti al giudice Luisa Carta, con pm Maria Pia Simonetti. Gli ultras sono difesi dall’avvocato Massimo Lombardi e dal collega Giovanni Adami per quanto riguarda gli aspetti legati ai Daspo che seguiranno. Lombardi presenterà nei prossimi giorni istanza presso il tribunale del riesame di Genova per tentare di avere annullato l’obbligo di dimora.

Tra i capi d’imputazione, il più grave è quello di rissa aggravata per cui sono previste pene fino a sei anni di reclusione in presenza di lesioni. Nei momenti concitati del confronto tra le tifoserie dello Spezia e del Napoli lungo Via XV Giugno, che hanno seguito le intemperanze registrate all’interno dello stadio, un ultras campano ha subito serie ferite ad una mano a seguito dello scoppio di un petardo. L’uomo avrebbe detto ai carabinieri, che lo hanno poi messo a verbale, di aver raccolto il petardo da terra avendolo scambiato per un fumogeno e di non essere stato fatto oggetto di lancio dello stesso. Il processo inizierà in autunno.