“C****! Perché ha ripreso?! Luca ferma! Fermo fermo!”. Il momento in cui la stagione dello Spezia avrebbe anche potuto cambiare è tutto qui. Nella conversazione tra l’arbitro Luca Pairetto ed il Var Luigi Nasca che sancisce il gol, in fuorigioco, che dà la vittoria alla Lazio sul terreno del Picco il 30 aprile scorso. Attimi concitati, forse anche di stanchezza, in cui il direttore di gara fa ripartire il gioco mentre dalla sala remota stanno ancora tracciando la linea sul piede di Nikolaou che avrebbe chiarito l’offside.
“Questo vi fa capire perché abbiamo fermato tutti e sei. Non è accettabile né che l’arbitro riprenda il gioco, né che il Var glielo permetta”, dirà il designatore Gianluca Rocchi durante la conferenza stampa odierna in cui l’AIA fa una sana operazione di trasparenza. Una scelta, quella di far ascoltare pubblicamente l’audio, che spegne le odiose dietrologie del dopo, ma che dimostra anche chiaramente l’errore marchiano del gruppo arbitrale.
“Un vuoto comunicativo totale. Il check qui non è stato fatto”, dice Rocchi. Nell’audio, per la verità, si sente dalla sala Var, in cui è anche l’arbitro Valeriani, battezzare d’istinto il fuorigioco dopo i primi replay. Ma prima che arrivi la certezza definitiva, Pairetto ha già fatto riprendere il gioco, forse sentendo un “ok” che viene in verità scambiato tra Nasca e Valeriani. “Episodi come questi potranno riaccadere. Sono errori, che non ci fanno dormire la notte e alzano la tensione”, dice il presidente AIA Alfredo Trentalange.
“L’errore di Luca (Pairetto, ndr) è in quel momento dare priorità alla comunicazione del recupero, dando per scontato che la decisione fosse buona perché l’assistente non alza la bandierina e nessuno protesta”, aggiunge Rocchi da un punto di vista della tecnica arbitrale. Infine, Rocchi ci tiene a sottolineare la reazione dello Spezia. “Se dobbiamo fare un ringraziamento in questo caso, credo che chi ha subìto questa decisione si sia comportato da società. Anche nella critica, lo Spezia in questo caso ha capito la difficoltà dell’arbitro, tanto per essere chiari. Poteva anche fare discorsi diversi”.