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Spezia-napoli è una festa

Il giorno degli addii, certi e possibili: Erlic va, Thiago segue, con Maggiore si parlerà

Lo Spezia ha una situazione sospesa. Una nuvoletta all'orizzonte, che tutti hanno visto senza pensare di dover ancora aprire l'ombrello. Giulio Maggiore deve trattare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023, chiude una stagione in cui ha accettato spesso di abdicare dal ruolo di mezzala per il bene della squadra, rinunciando a qualche gol e a qualche chance di essere chiamato da Mancini almeno per uno stage. Ma che l'eventuale ultima partita di un calciatore a cui, tra cento anni, magari intitoleranno lo stadio, possa arrivare così in una giornata come un'altra, non sembra davvero possibile.

Giulio Maggiore

Davvero finisce tutto qui? Sì, forse, magari no. Spezia-Napoli è la partita degli addii da ambo le parti. Quelli certi sono Martin Erlic da una parte e Lorenzo Insigne dall’altra. Il primo gioca dal primo minuto secondo le previsioni, con la voglia di segnare anche una rete magari. Il secondo parte dalla panchina, il suo gol d’addio lo ha segnato lo scorso turno su rigore. Martin va verso una carriera di altissimo profilo e si porta dietro centomila tifosi con la maglia bianca.

Ci sono gli addii ad alto coefficiente di probabilità. Non Luciano Spalletti, che il Napoli lo allenerà anche la prossima stagione, questa volta dando davvero l’assalto allo scudetto, ma forse qualche pezzo pregiato della squadra (Koulibaly, Ospinha, Osimhen ..). Su Thiago Motta invece si concentrano diverse forze centrifughe. Quella di un tecnico che si è imposto all’attenzione grazie alla salvezza fuori pronostico degli aquilotti, che ha grandi estimatori a Coverciano e che ha una fama continentale dans le foot. Ma che ha anche due anni di contratto ulteriore con un club in cui si è insinuata l’idea che l’esito vincente che si è creato quest’anno, a dispetto dei tanti rivoli in cui sono finite le energie del gruppo, sia irripetibile.

Thiago Motta

 

Lo Spezia ha infine una situazione sospesa. Una nuvoletta all’orizzonte, che tutti hanno visto senza pensare di dover ancora aprire l’ombrello. Giulio Maggiore deve trattare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023, chiude una stagione in cui ha accettato spesso di abdicare dal ruolo di mezzala per il bene della squadra, rinunciando a qualche gol e a qualche chance di essere chiamato da Mancini almeno per uno stage.

Quanto il desiderio di misurarsi con altre realtà, per uno che per oggi ha giocato con un’unica maglia, possa più della certezza di avere qui un ruolo che altrove sarebbe tutto da conquistare, lo si capirà quando società e calciatore si siederanno al tavolo. Certo è che ogni minimo gesto, accenno o velato messaggio dovesse arrivare oggi in campo da Maggiore, rischia di essere interpretato (a torto o a ragione) come un indizio di quel che sarà. Che l’eventuale ultima partita di Maggiore a cui, tra cento anni, magari intitoleranno lo stadio, possa arrivare così in una giornata come un’altra, non sembra davvero possibile.

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