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A livello nazionale il fenomeno cuba 200miliardi

Più di tremila lavoratori abusivi stimati in provincia, gli effetti colpiscono quattromila aziende in regola

Nell'ambito della presentazione della campagna "Occhio ai furbi, mettetevi in buone mani" lanciata da Confartigianato emerge un quadro problematico: i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono le imprese nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi, delle guide turistiche e del turismo extralberghiero.

La pressione dell’abusivismo lambisce 4.184 imprese spezzine in quattordici settori differenti. A pagare il prezzo più alto sono i servizi alla persona, quindi acconciatori ed estetiste, impiantistica, manutenzione ed edilizia senza dimenticate tutto il comparto turistico nel quale rientrano tassisti, noleggio con conducente, guide turistiche e strutture dell’extralberghiero. In totale, Confartigianato  ha contato quattordici codici Ateco differenti. Il quadro che ne viene fuori è problematico perché si stima che il tasso di irregolarità degli indipendenti della regione di appartenenza alla Spezia arrivi al 13.3 per cento. A livello nazionale questo tasso è del 14.4 per cento, dal 2019 ad oggi il dato è cresciuto dell’1 per cento. Tutti i numeri completi sono contenuti nello studio “Il sommerso e la concorrenza sleale dell’abusivismo: gli indipendenti irregolari”.

Una condizione che non fa dormire sonni tranquilli a chi vuole rispettare le regole e che ha spinto l’associazione di categoria a mettere in evidenza i dati, questa mattina, nell’ambito della presentazione della campagna “Occhio ai furbi, mettetevi solo in buone mani” tenutasi questa mattina nella sede di Confartigianato La Spezia in Via Fontevivo. Lo scopo dell’iniziativa è quello di rilanciare i temi della legalità attraverso una serie di fumetti  che raccontano, in maniera ironica, quello che accade quando non ci si affida a personale in regola e che non rispetta le leggi. La campagna è indirizzata ai consumatori.

Alla presentazione questa mattina erano presenti la prefetta della Spezia Maria Luisa Inversini, il presidente e il direttore di Confartigianato la Spezia Paolo Figoli e Giuseppe Menchelli, il direttore della Divisione anticrimine della questura della Spezia Giampaolo Orditura. Hanno partecipato anche alcuni artigiani dei settori maggiormente colpiti dalla concorrenza sleale dell’abusivismo e del lavoro nero: Daniela Ravagnan, Presidente degli Acconciatori, Roberto Cozzani, Presidente Consorzio Welcome, Antonella Mariotti, Presidente della Coop. Guide turistiche Arte e Natura, Daniele da Costa, Presidente Taxisti, Ivano Cappelli, Presidente Noleggio con conducente, Mauro Strata in rappresentanza della giunta di Confartigianato.

“Secondo le stime dell’associazione di categoria alla Spezia si stimano 3mila 300 abusivi che minacciano 4.184 aziende maggiormente esposte alla concorrenza sleale – spiegano -. Si tratta spesso di persone che effettuano lavori in “nero”, lavoratori dipendenti che “arrotondano” lo stipendio in maniera illecita, percettori del reddito di cittadinanza”. 

Il fenomeno dell’abusivismo non si placa – ha detto Paolo Figoli – ed è costituito da imprenditori improvvisati e dall’aumento dipendenti al nero. Solo a livello nazionale si stimano 3milioni  di situazioni di questo genere che cubano 200 miliardi di euro. Pensiamo al lavoro nero che ha gravi conseguenze anche in materia di incidenti e ciò che non viene restituito allo Stato. Questa situazione crea disagio e disappunto tra le imprese regolari. Noi come associazione ci impegniamo in formazione e applicazione delle normative. Noi vogliamo lanciare questa campagna sensibilizzando le autorità preposte. In vista dell’estate pensiamo agli abusivi che offrono massaggi in spiaggia e alla vendita di prodotti griffati e contraffatti, se poi pensiamo al servizio alle persone pensiamo anche ai prodotti non certificati che potrebbero dare problemi di salute alle persone. Ci appelliamo al cittadino che con il suo favorire questa situazione, perché acquistandone favoriamo il sommerso”.

A livello nazionale il fenomeno in aumento dell’1 per cento rispetto al 2019 – ha proseguito -. Ha favorito l’abusivismo anche la pandemia con un’altissima casistica di lavoratori irregolari che prestavano servizi alla persona in casa. Inoltre con la crisi energetica e i rincari molte famiglie, per risparmiare, si sono affidate al sommerso. A nostro avviso ha influito anche il reddito di cittadinanza, i contributi di sostegno fanno aumentare queste problematiche. Situazione pesante per quelle imprese che rispettano le leggi”.

Il direttore Giuseppe Menchelli si è focalizzato sulla situazione spezzina: “I dati dello studio emergono dalla differenza tra il pil e i volumi dichiarati. Il 14.4 per cento è il tasso nazionale di irregolarità con variabili sul territorio. La media del dato alla Spezia supera il 10 per cento. Contando le imprese “stressate” da questa condizione emerge che sono più di 4mila. Anche il cittadino con questa campagna può ricevere il messaggio di fare attenzione attenzione e può contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Assieme alla Prefettura abbiamo svolto un grande lavoro anche in tempi non sospetti”.

La prefetta Maria Luisa Inversini si è concentrata sul tema della legalità con paragone molto forte: “E’ inutile piangere le persone morte per difendere lo Stato quando lo Stato non viene rispettato. Questa campagna responsabilizza anche il cittadino, ma va ricordato che se ci sono situazioni di illegalità è perché c’è una domanda. Il cittadino deve sapere che affidandosi al lavoro nero fa un danno a se stesso. Ad esempio, una ricevuta, una fattura danno modo di agire in giudizio quando si subisce un danno. Speriamo che i controlli possano aumentare ma dobbiamo ricordarci, che in parte, è fin troppo comodo dirlo. La cultura della legalità deve partire dal basso, imparando a educare i più giovani a questo tema”.
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