"questa salvezza è stata ancora più difficile, il gruppo è stato fondamentale"

Salva cuore aquilotto: “La famiglia e tifosi sono la mia forza”

Fresco di rinnovo contrattuale fino al 2025 il giocatore dello Spezia racconta: "Nel mio armadio c'è uno spazio dedicato alle sciarpe che mi regalano i tifosi, questa città sarà sempre nel mio cuore. I due assist di Udine mi hanno dato grande adrenalina. Il ruolo? Non importa, se non giochi con le motivazioni giuste non aiuti te stesso né i compagni".

FESTA IN CAMPO

Grinta, orgoglio e voglia di non mollare fino alla fine. Nella scivolata con cui Salva Ferrer ruba palla al connazionale Pablo Mari servendo a Gyasi l’assist del gol del vantaggio sull’Udinese, c’è tutta la stagione di uno Spezia che ha saputo superare mille avversità, ma anche il carattere del giocatore arrivato nell’estate 2019 dal Tarragona (su imbeccata di Ariedo Braida ad Angelozzi) e che, allenamento dopo allenamento, è diventato un cardine dello spogliatoio aquilotto. Uno dei veterani del gruppo, nonostante i 24 anni, che domenica alla Dacia Arena ha scritto un altro emozionante capitolo della storia aquilotta e che oggi, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2025, ha raccontato a CdS le sensazioni di questi giorni di festeggiamenti, prima dell’ultima stagionale domenica contro il Napoli.

Il giorno della sua presentazione il suo procuratore rivelò “Per venire qui Salva ha detto no al Real Madrid Castilla perché non ci sta ad essere uno dei tanti ma vuole ritagliarsi uno spazio importante, è ambizioso e non vuole mai perdere”. I fatti hanno dimostrato che aveva ragione, lei dopo aver centrato una promozione in Serie A e due salvezze consecutive è soddisfatto di quanto ottenuto?
“Penso che non potrei essere più felice di così. Quando sono arrivato la prima cosa che avevo in mente era di giocare in Serie A e io e i compagni siamo stati bravi e fortunati raggiungendola al primo anno. Questi ultimi due anni poi sono stati bellissimi, sono molto contento e voglio crescere ancora con questa maglia”.

Nel dopo partita di Udine si è emozionato dedicando la salvezza alla sua famiglia e ai tifosi. Quanto è stato importante il loro supporto in questi tre anni per farle raggiungere questi traguardi?
“Sono sicuramente la mia forza. Io non gioco solo per me ma anche per la mia famiglia e la mia fidanzata, per renderli partecipi di quello che faccio e delle vittorie che ottengo insieme ai miei compagni. Vale lo stesso per i tifosi, quando inizi a conoscerli incontrandoli in città oppure vedendoli allo stadio, inizi a giocare anche per chi ti segue in ogni partita, sia in casa che in trasferta. Anche loro sono fondamentali”.

Uno di questi sabato le ha donato anche una sciarpa che ha portato per tutti i festeggiamenti mentre in questi giorni uno storico ultras aquilotto le ha dato una maglietta che vi ritrae insieme. 
“Nel mio armadio, vicino ai miei vestiti, c’è un posto speciale per le sciarpe che mi danno i tifosi, ogni anno ne tengo una, ormai sta diventando un’abitudine. Non ricordo i loro nomi ma ho bene in mente le loro facce e li ringrazio perché lo fanno senza che tu glielo chieda, mi fa molto piacere. Il Meche mi ha portato una maglietta bellissima, mi ha fatto un piacere incredibile e la custodirò sempre con grande orgoglio”.

Meche e Salva Ferrer

Anche nell’ultima partita, come molte altre volte nel resto della stagione, si è adattato a giocare in un ruolo diverso da quello abituale, dimostrando che la squadra viene prima di tutto. Quella di Udine è stata la sua miglior partita con lo Spezia?
“Giocare terzino a destra o a sinistra oppure da mediano non importa, bisogna andare in campo per fare quello di cui c’è bisogno per la squadra e il mister. Se non ci metti la voglia e le motivazioni giuste non aiuti né il gruppo né te stesso. Ricordo tante partite belle ma sicuramente il calcio vive di assist e gol e sentirmi partecipe di due reti così importanti mi ha dato emozione e grande adrenalina. L’azione del gol di Verde poi è stata perfetta perché ci avevamo lavorato in settimana e mi ha fatto piacere che sia riuscita, l’avevamo provata bene”.

L’anno scorso si era parlato di una “salvezza miracolosa” ma questa volta siete riusciti a fare qualcosa di ancora più grande dopo le tante vicissitudini incontrate ancor prima dell’inizio del campionato. Quanto è stata importante la coesione del gruppo?
“Questa stagione è stata sicuramente più difficile e il gruppo è stato la chiave fondamentale per ottenere questo risultato. Il mister ci ha ripetuto tante volte quanto fosse importante rimanere tutti uniti aiutandoci sempre a vicenda, perché solo così ne saremmo usciti. Solo i tifosi che ci seguono da più vicino sanno quanto è stato complicato e siamo contentissimi di quello che abbiamo fatto”.

L’affetto della città infine quanto ha influito nelle sue prestazioni?
“Molto, tutti sanno come mi trovo bene in centro, qui sto benissimo e sono contento di restare. Anche fra dieci o  tanti anni Spezia e la sua gente saranno sempre nel mio cuore e li porterò sempre con me”.

Più informazioni