Il giorno in cui Gian Piero Gasperini si è opposto alla cessione in prestito di Piccoli, per lo Spezia si è chiusa una porta e si è aperto il proverbiale portone. Tra un mese scatta la finestra utile per esercitare le opzioni sui contratti di prestito che contengano una clausola di riscatto del cartellino e Riccardo Pecini ci arriva con due dossier aperti. Uno riguarda Kevin Agudelo dal Genoa e l’altro riguarda ovviamente Rey Manaj dal Barcellona.
Attaccante arrivato l’ultimissimo giorno di mercato, dove per “ultimissimo” in questo caso si intende anche in ottica blocco Fifa. Da diciottenne che debuttava in serie A con l’Inter di Roberto Mancini a “ecco dov’era finito”, finché lo Spezia non lo ha riportato in serie A. Ora si presenta davvero l’occasione di fermarsi nella categoria che doveva essere d’elezione, legarsi ad una maglia e ad una storia dopo tanto girovagare.
La trattativa fu molto rapida con il Barcellona, poco si potè limare sulle cifre vista la necessità di chiudere. Lo Spezia dovrebbe pagare 2.7 milioni di euro per riscattare Manaj, esattamente la cifra (bonus compresi) che i catalani dovevano all’Albacete quando lo hanno prelevato nel 2019, aggiungendo una clausola rescissoria da 50 milioni di euro. Manaj è legato ai blaugrana fino al 2023. E’ l’ingaggio il punto su cui lo Spezia ha necessità di lavorare.
Lo stipendio di Manaj si aggira attorno ai 600mila euro netti, circa 1.2 a bilancio, un po’ fuori dai parametri della famiglia Platek. In questa stagione ha contribuito lo stesso Barcellona a pagare l’ingaggio dell’albanese, ma dalla prossima sarebbero le casse di Via Melara a dover garantire in toto. Riscatto e stipendio spalmato, magari su un triennale, un possibile punto di incontro da trovare per poter ripartire con lo stesso numero 9.
