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Dopo un anno di lavori

Don Luca: “La nuova Locanda del samaritano è un sogno che si realizza”

Taglio del nastro per la prima parte di struttura entro settembre verrà inaugurato un altro settore. Il vescovo Palletti: "Questo progetto alimenta la custodia del dono e del bello affinché tutti si sentano accolti". L'architetto Frassinelli pensa a Gino Strada: "L'idea ha risposto al quesito 'cosa vorrei a casa mia?'. Per noi è stato dare il massimo di quel che si può".

La Locanda del Samaritano 2.0 è diventata realtà. Dopo un anno di lavori è stato consegnato e reso operativo il primo lotto della struttura che sarà un aiuto concreto per chi ha bisogno. Una seconda parte verrà completata nel mese di settembre ed è prevista anche un’area sanitaria. La struttura sorge accanto alla Città della Pace, nel quartiere di Pegazzano. Sono due angoli di solidarietà così vicini ma che sanno offrire in entrambi i casi forme di accoglienza diverse.

Il taglio del nastro si è tenuto quest’oggi erano presenti le autorità, chi ha sostenuto il progetto e numerosi candidati alle prossime elezioni amministrative. La struttura conta dei moduli singoli, dotati di bagno e di colori diversi è accogliente, dotata anche di uno spazio comune con una zona cucina. Uno spazio inclusivo con gli arredi di Officine 27.

 

La zona comune della nuova Locanda del samaritano

La Locanda del Samaritano 2.0

Don Luca Palei spiegando l’importanza del progetto ha ricordato le parole di una canzone “Heal the world” di Michael Jackson: “La metto in relazione una frase del vangelo Luca ‘lo porto in una locanda e si prese cura di lui’.  La chiesa porta avanti la sua missione da 2mila anni. Questo è sogno che diventa realtà. Grazie a tutti gli operatori della Caritas. Quella di oggi è una bella giornata perché vince l’amore concreto e darà una mano a chi verrà accolto”. Il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti ha detto: “Quest’opera è di tutti perché ognuno ha messo un mattone, grande o piccolo che sia. L’opera viene incontro alle esigenze della persona umana. In questo momento mettere al centro la persona è un segno nuovo. La bellezza è che le forze sono insieme e compartecipi del progetto.  Il fatto che questa struttura sia anche molto bella è un valore aggiunto”.

“Ci metterei anche delle stelle  – ha detto il vescovo con un sorriso -. E’ molto bello offrire un tempio a tutti i fratelli ed è un ulteriore atto di carità. Non è semplicemente rispondere a una richiesta con sufficienza. Questo progetto alimenta la custodia del dono e del bello affinché tutti si sentano accolti. E’ necessario fare bene il bene che dobbiamo fare“.

L’architetto Francesco Frassinelli, responsabile del progetto ha detto: “Condivido un pensiero di Gino Strada sui progetti in Africa. ‘Spesso si porta il meglio che niente, invece no. Occorre portare il meglio’. Qui abbiamo voluto fare la stessa cosa, offrire a chi passa di qui il meglio che si poteva offrire. L’idea ha risposto al quesito ‘cosa vorrei a casa mia?’. Per noi è stato dare il massimo di quel che si può”.

Il sindaco Peracchini, l’architetto Frassinelli, don Luca Palei, il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti

La Locanda del Samaritano 2.0

 

In rappresentanza della prefettura il dottor Pullara ha detto: “Ci tenevamo ad essere qua. I complimenti a don Luca sono superflui. Sappiamo che questa locanda servirà alla città all’accoglienza e all’integrazione. Vi aspettiamo alla prossima sfida che don Luca vincerà“.

Il Comune della Spezia ha collaborato e contribuito economicamente al progetto. Il sindaco Pierluigi Peracchini ha dichiarato: “Ringrazio voi e tutte le persone che hanno voluto contribuire. Questo progetto nasce da un bisogno impellente. Siamo stati tutti travolti e quando parlavamo con Don Luca è nata l’urgenza dell’opera. Andavano trovati risorse e talenti. Nonostante venti contrari siamo qui“.

La Locanda del Samaritano è diventata realtà con il contributo dell’8XMille alla chiesa cattolica e una serie di sponsor cittadini. Tra questi ci sono San Lorenzo, Iren e Fondazione Carispezia.

Massimo Perotti presidente e Ad di Sanlorenzo ha spiegato: “Il ringraziamento più grande va a don Luca, senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile.  Da imprenditore è doveroso restituire qualcosa al territorio. I nostri progetti non si fermano qui,  con la Caritas di Sarzana costruiremo l’oratorio.  Speriamo che si continui a comprare barche (si concede una battuta, NdR) per poter sostenere ancora progetti di questa importanza”.   Cristiano Lavaggi del consiglio di amministrazione Iren: “Cerchiamo di essere sempre vicini alla città. Iren c’è e questo è uno strumento che cerchiamo di restituire alla città”.  La dottoressa Cinzia Sani vice presidente di Fondazione Carispezia: “Questo progetto è nato con una rete di attori diversi. E’ stata fondamentale la partecipazione dei cittadini che hanno aderito tramite il corowfounding e Credit agricole. Qui non perdiamo il senso del bene comune”.

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