L’applauso finale sotto la Curva Ferrovia testimonia di un patto tra squadra e città che non viene spezzato neanche dall’ennesima sconfitta. Lo Spezia di Thiago Motta dovrà ancora soffrire per salvarsi. “Hanno sostenuto ancora un volta questi ragazzi, che lottano e cercano di fare il proprio dovere al massimo. Questo il pubblico lo sente e cerca di spingerci avanti sempre e comunque. Io cerco di essere sempre il più sobrio possibile, ma non potevo esimermi perché ci hanno sempre dato qualcosa di più”, dice il tecnico a fine partita.
Lo Spezia che ha iniziato la partita con il 4-3-3 non ha convinto, molto meglio con il 4-2-3-1 e Manaj in campo nel secondo tempo. “Ha avuto un problema fisico in settimana e non si è allenato per qualche giorno, per questo non è partito dal primo minuto. Abbiamo provato a coprire i lati del campo per non subire la loro superiorità, volevamo ripartire con palla a terra o con palla lunga. Ho piena fiducia di tutti i miei ragazzi, quindi scelgo in base all’avversario ma anche alle loro condizioni. Manaj però è uno di quelli che gioca di più con me. Non è retorica dire che sono tutti sono titolari, lo si vede particolarmente quando affrontiamo questo tipo di squadra”.
Non è facile mantenere intensità fino all’ultimo minuto in questa fase della stagione. “Credo che nel calcio, aspetti fisici e mentali vadano a braccetto. Noi cerchiamo di mantenere il nostro livello di prestazione per 95 minuti per poter competere contro squadre forti. Ho la fortuna ed il privilegio di avere ragazzi meravigliosi che mi aiutano e io cerco di aiutare loro. Abbiamo portato la partita in pareggio fino quasi alla fine, poi dopo il secondo gol è diventato difficile”. Un pensiero per il suo ex tecnico. “Gasperini ha fatto il suo lavoro. Ho un’enorme stima per lui, perché quando vivevo un momento difficile da calciatore mi ha aiutato moltissimo a migliorare da giocatore e da persona”.
