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La testimonianza del figlio

Intervento chirurgico rimandato per giorni. “Medici esemplari ma non è possibile avere una sola sala operatoria”

La direzione generale di Asl 5: "L’Azienda, nello scusarsi per il disagio del paziente, ha chiesto chiarimenti in merito ai propri professionisti, cui spetta, per competenza tecnico-professionale, la pianificazione degli interventi".

Ingresso ospedale Sant'Andrea della Spezia

Una brutta frattura a radio e ulna e l’intervento rimandato di volta in volta, e sempre all’ultimo momento. Si potrebbe riassumere così la vicenda di una famiglia spezzina che si è conclusa nel migliore dei modi solo ieri, dopo alcuni giorni, quando la persona che doveva essere operata è stata curata con la dovuta attenzione del personale medico del Sant’Andrea. La situazione si è risolta, ma la direzione generale di Asl 5 prende atto di quanto accaduto e, scusandosi per il disagio subito dalla famiglia, ha specificato di aver “chiesto chiarimenti in merito ai propri professionisti, cui spetta, per competenza tecnico-professionale, la pianificazione degli interventi”.

 Tutto è cominciato nella giornata della festa dei lavoratori, il primo maggio, quando uno spezzino di mezza età ha avuto un incidente a seguito del quale si è procurato una esposta di ulna e radio. La famiglia ha raggiunto il Pronto soccorso del Sant’Andrea della Spezia e dopo aver osservato con cura le lastre, il radiologo ha espresso il suo parere sottolineando che era necessario operare il paziente.

L’uomo è stato ricoverato quella stessa sera in Ortopedia dove, la mattina successiva, un ortopedico lo ha finalmente visitato e ha confermato che l’uomo era da operare. Di conseguenza è stato programmato l’intervento per il giorno successivo, il 3 maggio.

“Così mio padre – spiega il figlio Emanuele – è rimasto a digiuno dalla sera di lunedì 2 maggio fino alle 19 del giorno successivo, quando, dopo essere stato preparato per l’imminente intervento, gli viene comunicato che non sarebbe stato operato per insufficienza di tempo. Nonostante vari reclami, la sua operazione è stata rimandata al 4 maggio ed è stato nuovamente tenuto a digiuno per ulteriori 24 ore, perché forse i sanitari sarebbero riusciti a utilizzare la sala operatoria riservata alle urgenze. Sì perché pare ci sia solo una sala operatoria per tutti i reparti e solo in casi eccezionali viene adoperata quella d’emergenza”.

Il 4 maggio alle 18.30 – prosegue Emanuele – dopo averlo nuovamente preparato per l’operazione ci è stato comunicato che non sarebbe stato operato nemmeno quel giorno. In un primo momento sembrava che non sarebbe stato trattato nemmeno il 5 maggio, perché la sala operatoria sarebbe stata in uso ad altri reparti. Ma per fortuna ieri pomeriggio abbiamo avuto finalmente la buona notizia: mio padre è stato finalmente operato“.

Emanuele non ha mai messo in discussione l’operato dei medici che hanno mostrato la massima attenzione nel fornire le cure al padre. La situazione però ha fatto maturare in lui alcune considerazioni: “Mi chiedo se sia normale che un cittadino, che ha pagato tutte le tasse richieste dalla nascita ad oggi, debba aspettare 5 giorni per un intervento chirurgico, con continui rimandi, digiuni e il pensiero che la sua situazione non degeneri con il passare del tempo. Mi domando anche come sia possibile che nessuno sappia dare una data certa per un intervento chirurgico, e magari rispettarla. Non credo sia accettabile una situazione del genere. Anche perché, questa incertezza su date e tempistiche, questo continuo rimandare, genera un’impossibilità da parte del paziente e della famiglia di optare per altre strade, in quanto ogni giorno viene programmata l’operazione e ogni giorno rimandata al successivo”.

 In merito alla vicenda Città della Spezia ha contattato Asl 5 e la direzione generale ha precisato che: “All’Ospedale Sant’Andrea è garantita la disponibilità di una sala operatoria e relativo personale 24 ore su 24, 365 all’anno per gli interventi chirurgici di emergenza-urgenza delle diverse specialità”.
“Nello specifico, oltre all’emergenza, la Struttura Complessa di Ortopedia ha riservato le seguenti sedute: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14, escluso il mercoledì, con estensione fino alle 20 il lunedì e venerdì – proseguono dalla direzione e concludono -. Oggi pomeriggio (ieri per chi legge, NdR) il paziente è stato operato. L’Azienda, nello scusarsi per il disagio del paziente ha chiesto chiarimenti in merito ai propri professionisti, cui spetta, per competenza tecnico-professionale, la pianificazione degli interventi”.

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