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Il bando è andato deserto

Calata Paita, il progetto slitta all’autunno. Gli avversari: “Ennesimo annuncio con flop di Peracchini”

A Palazzo civico lo avevano battezzato “Aspettando il waterfront”, ma certamente nessuno pensava che il progetto per restituire un primo assaggio di Calata Paita alla città si sarebbe fatto attendere a sua volta. E’ infatti di queste ore la notizia dell’ormai sicuro rinvio dell’inizio dei lavori al prossimo autunno, ben oltre quelle che erano le previsioni di apertura entro l’estate annunciate a più riprese dall’Autorità di sistema portuale e dal Comune della Spezia, protagonisti di una specie di mini competizione per il riconoscimento dell’idea e del sostegno all’iniziativa. Almeno sino a quando le cose sembravano andare secondo le tempistiche: ora che la partita va verso un rinvio per motivazioni che vengono attribuite alla crisi energetica, alla situazione internazionale e all’aumento dei costi delle materie prime, dell’agognato affaccio sul mare del primo bacino portuale non si aveva quasi più traccia. L’unica testimonianza erano gli accenni al più generico tema del waterfront ascoltati nei comizi del sindaco uscente Pierluigi Peracchini. Fermo restando che la competenza dei lavori è dell’Autorità di sistema portuale, ma che la progettazione è stata condivisa con l’amministrazione comunale e con le associazioni di categoria, ora la tegola dell’allungamento delle tempistiche che porteranno al taglio del nastro è un problema che, pur dovuto a cause di forza maggiore, riguarda più che altro Peracchini che molto aveva scommesso, comprensibilmente, sulla possibilità di mostrare agli spezzini il nuovo volto di quei 5mila metri quadrati di terreno portuale prima dell’estate e a ridosso delle elezioni.

E gli avversari politici non perdono l’occasione per sottolineare la situazione. “Lo scorso 19 marzo, forse contando sulla benedizione del Santo Patrono, durante la conferenza d’avvio ufficiale della campagna elettorale di Fratelli d’Italia, il sindaco della Spezia aveva annunciato che dal prossimo luglio sarebbe stata pronta Calata Paita per essere restituita alla città. La notizia di oggi è che il bando dell’Autorità di sistema portuale per la realizzazione e l’arredo degli spazi non ha trovato alcuna offerta, così che, come dichiarato da alcuni responsabili delle associazioni di categoria, se ne riparlerà il prossimo anno. Quello di Calata Paita – afferma in una nota Nanni Grazzini – si rivela come l’ennesimo flop di Peracchini, uomo dalle mille promesse e da nessun fatto concreto, se non quello di portare a termine progetti avviati da altri. Peracchini ha fatto pressioni enormi per poter avere qualcosa da spendere in campagna elettorale ma gli è andata male e passerà alla storia per essere stato il sindaco che ha fatto gara con se stesso per spararla più grossa. In primavera scorsa – aggiunge Grazzini – aveva addirittura ricevuto in Comune un imprenditore dell’effimero, capace di realizzare Spezialand, non si sa bene con quali risorse economiche, di cui ovviamente non abbiamo avuto più notizia. Intanto gli spezzini sono ancora in attesa di poter ricevere servizi sanitari degni di una città capoluogo di provincia, così che ai sogni di Peracchini, degni della fantasia di Walt Disney, si contrappone la dura realtà di chi non riesce neppure a ricevere cure adeguate al pronto soccorso, dove medici e paramedici si fanno in quattro per garantire, in condizioni proibitive, l’assistenza ai pazienti. La realtà – conclude – è che alla decadenza della paleo sinistra che ha governato Spezia per mezzo secolo, si è contrapposta un’amministrazione guidata da un uomo capace di fare promesse e di applicare lo stesso metodo dei suoi predecessori, per distribuire prebende senza mai premiare il merito”.
“Già lo scorso anno Peracchini e i suoi supporter si erano venduti lo spostamento della movida dal centro storico alla passeggiata Morin – aggiunge Massimo Baldino, consigliere comunale uscente e oggi candidato con la lista di Grazzini – anche in quel caso avevano presentato un gran bel rendering, salvo poi fare un’ignobile marcia indietro, così come l’anno precedente con l’idea dello stabilimento con piscina al molo Italia. Insomma promesse tante e a parte qualche sfalcio d’erba alle mura della città, fatti zero”.

“Il maldestro tentativo di Peracchini di realizzare un micro waterfront elettorale è miseramente fallito”. A rincarare la dose è l’esponente di Italia Viva Antonella Franciosi, candidata con la lista Spezia Riformista. “Ha sprecato 5 anni ipotizzando le realizzazioni più fantasiose sull’utilizzo di Calata Paita. Dalla scuola con centro sportivo integrato, alla spiaggia con una piscina per fare surf, per poi approdare ad una soluzione transitoria nata solo grazie alla spinta delle associazioni di categoria. E infine – sottolinea Franciosi – non è riuscito a realizzare neppure quella. Da Trieste a Genova a Palermo, solo per citare alcuni casi, si stanno realizzando progetti ambiziosi, centri congressi, strutture attrattive per un turismo di qualità che contribuisce a valorizzare le città. Alla Spezia possiamo contare solo su uscite ad effetto, senza una vera idea di città”, conclude.

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