"aspetto le scuse in merito alle offese personali"

Pietre d’inciampo, Pucci replica a sindaco, giunta e maggioranza: “Astenendovi avete voltato le spalle”

Tiziano Pucci

“Arrampicarsi sugli specchi è lo sport preferito della nostra amministrazione, nessuna strumentalizzazione politica è agli atti della mia mozione, ma solo una proposta per una Pietra d’Inciampo dedicata ad un deportato. Si è vero che in commissione, convocata non si sa a quale scopo dato che la mozione presentata il 16 febbraio 2022 doveva andare direttamente nel primo Consiglio successivo ed al massimo entro 30 giorni dal deposito discussa in Consiglio, sforati abbondantemente di 41 gg, ai sensi dell’art. 21 del regolamento consigliare, hanno tentato in tutti modi di ostacolare la mia proposta arrivando al culmine con la richiesta di far redigere una bozza di regolamento proprio a me, in modo da raggirare (secondo loro) l’ostacolo. Io ho ribadito che mai avrei ritirato la mozione ma che mi rendevo disponibile a fare una ricerca in tal senso per agevolarli nelle loro incombenze. Il Sindaco stesso arrivò a dire che alcune delle 20 pietre già posizionate a Vezzano non avevano tutti i crismi e solo allora in modo provocatorio ho detto: allora levatele! Ma evidentemente non hanno lo spirito per il dibattito democratico. In questa mia richiesta non esiste nessuna strumentalizzazione e paradossalmente non credo davvero che credessero che avrei voluto proprio il mio nome inciso nella Pietra d’Incampo”. Così in una nota Tiziano Pucci, capogruppo Movimento cinque stelle nel consiglio comunale di Vezzano Ligure.

“Legga meglio il mio comunicato stampa – prosegue – e vedrà che si sottolinea solamente il fatto grave dell’astensione considerando quello sì un fatto di arroganza politica. La mia mozione non era né vergognosa né profondamente scorretta e non aveva strumentalizzazioni bieche e pietose come da voi affermato. Il fatto poi che la maggioranza e i 2 componenti dell’opposizione (Lega) si siano astenuti insieme la dice lunga. L’astensione è un fatto grave, e ancor più grave è che la mozione sia passata con due soli voti a favore in un provvedimento tanto sensibile e che sta a cuore della gente di Vezzano! Si faccia una domanda Signor Sindaco ed analizzi se ne valeva veramente la pena arrivare ad uno scontro su un provvedimento giusto solo perché la mozione era stata presentata da un membro dall’opposizione! Si sarebbe dovuto arrivare ad una votazione unanime e poi ci sarebbe stato tutto il tempo per regolare qualsiasi cosa. Mi domando perché quando sono stati convocati ANPI e ANED provinciali non sono stato informato. Mi domando perché si è arrivati all’astensione, atto pilatesco ed inadeguato, si voleva colpire me e la mia mozione ma non vi siete accorti che così facendo avete colpito anche la nostra Storia e i nostri Martiri. Ora tutte le motivazioni e tutte le scuse del mondo non cancellano l’accaduto e mi domando come potranno all’indomani delle polemiche posizionare la pietra. C’è poco di andare fieri che la mozione sia stata approvata anche tramite il vostro voto di astensione. Chi si è astenuto non ha pensato neanche un attimo all’atto grave che stava facendo, avete voltato le spalle e avete pensato solo alla vostra politica perdendo di vista la delicatezza dell’atto che stavamo votando. Fatevi un bagno di umiltà!”.

“Ecco Signor Sindaco è vero che non frequento gli ambienti politici come lei che li frequenta da ben più di 30 anni, ma ribadisco che non può guardare il dito dimenticando la luna, la luna rappresenta la vostra povertà intellettuale astenendovi nella votazione, quello è il fulcro del problema, inoltre Lei che è così esperto e la parte del Consiglio che l’ha seguita vi siete infilati in un “cul-de- sac” da soli. Non ho esperienza politica quello è vero e non seguo mai il gregge anche questo è vero, ma seguo la linea del cuore e della libertà, perseguo i miei ideali e le cose facili le lascio ad altri. Continuate a fare le vostre cosiddette “azioni concrete” come dice Lei, io invece continuo per la mia strada! I metodi strumentali e faziosi sono i vostri, avreste dovuto accompagnarmi nella mia richiesta ed io un secondo dopo sarei uscito di scena, stia tranquillo non amo stare nella solita seggiola per oltre 30 anni! Aspetto le sue scuse in merito alle offese personali, “bieco e pietoso” non sono termini che una persona come lei possa adoperare senza cadere in una manifestazione di debolezza dialettica che denota un momento di disperazione politica. Non le permetto di offendere la mia persona per aver esercitato un diritto sancito dal regolamento consigliare e non le permetto di mettere in dubbio la mia onesta e conoscenza della democrazia. P.S. nella commissione in questione non è stato approvato nessun documento! Quindi qui chi dice bugie?”, conclude Pucci.

 

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