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La notte di spezia-lazio

Tifoso spezzino raggiunto da un’asta lanciata dal settore ospiti. Poi scaramucce in città

Il bagno dello stadio insanguinato

Se c’è una cosa certa in una serata densa di controversie e discussioni fin dal triplice fischio finale, è che Spezia-Lazio si porta dietro una coda di polemiche capace di superare in scioltezza il Primo maggio e presentarsi ancora “fresca” nel lunedì successivo. Colpa o merito della parte mediatica della vicenda arbitrale con le parole di fuoco di Josè Mourinho e la decisione dell’Aia di sospendere fino a fine anno sia l’arbitro, Pairetto di Nichelino, e Luigi Nasca, il varista per eccellenza, che prende una topica di quelle indimenticabili. Ancor più indimenticabile del tanto discusso gol congelato di Messias nell’ormai famoso Milan-Spezia, finito per giorni sui quotidiani italiani ma quella è un’altra storia, in un altro stadio e con un’altra società coinvolta… Ma al di là degli episodi in campo, che hanno poi portato ad un comunicato della società biancoceleste in cui l’argomento principale è la… Roma, Lazio-Spezia ha avuto anche strascichi che nulla c’entrano con il pallone che rotola. Innanzitutto l’episodio più grave, accaduto ad un tifoso dello Spezia di mezza età, raggiunto da un’asta che gli ha tagliato il naso facendo sgorgare sangue dal viso: è il risultato di un fitto lancio di oggetti da parte dei tifosi capitolini sistemati nel settore ospiti della curva Piscina e diretti agli adiacenti supporters aquilotti, divisi soltanto dalle inferiate e dal cordone degli steward. L’episodio, fortunatamente non grave, avviene ancora in orario stadio con i tifosi della Lazio che devono tornare a Roma con il treno dell’1.30, rimasti nel settore per un’altra ora prima di essere scortati con i pullman dell’Atc e accompagnati dalle forze di polizia, nella zona della stazione.

Sono circa 300, assiepati nel piazzale, in attesa che le ore passino nella notte spezzina. Una parte di loro di lì a poco si staccherà dal corteo: circa una trentina, accompagnata dalla Digos spezzina con l’aiuto del battaglione di riferimento, vuole raggiungere la parte sottostante e le piazze ancora accese con i bar e i ristoranti per poter approvigianarsi con bevande e cibo, prima di affrontare il viaggio di ritorno. In Piazza Garibaldi però una frangia di tifosi laziali, che parrebbero non facenti parte di quel gruppo, si è resa protagonista di un lancio di seggiole e cartellonistica nei confronti di alcuni tifosi spezzini di ritorno dallo stadio ma anche di gente comune che nulla c’entrava con l’evento sportivo. Prese di mira soprattutto le suppellettili di un bar, di una pizzeria e di un fast food di Piazza Garibaldi, fra le urla della gente che dalle finestre ha potuto vedere e filmare ciò che stava accadendo. Una manciata di secondi prima che le forze dell’ordine respingessero i malintenzionati e la calma tornasse mentre nei ristoranti, ancora piuttosto pieni anche di famiglie di tifosi laziali assolutamente estranee a ciò che stava accadendo, si stava ancora consumando la cena. Analoga situazione è accaduta invece nel centro pedonale, poco più tardi: questa volta siamo in Corso Cavour, nel tratto compreso fra Piazza Beverini e Via Chiodo, la zona della movida per eccellenza. E anche qui altro lancio di oggetti e scaramucce per alcuni minuti, ma in questo caso non si tratterebbe del nucleo dei tifosi capitolini che tornavano in treno ma probabilmente di cani sciolti. Fortunatamente con poche persone coinvolte, ma quanto basta per spaventare tutti coloro che non si aspettavano una coda di tafferugli seppur di modesta entità. La Digos sta visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianze disseminate in città e i tanti video amatoriali realizzati dai cittadini per vederci chiaro ed individuare i profili dei responsabili.

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