Battaglia fino alle 2 del mattino

La rabbia delle Oss diventa furia, l’ultimo consiglio comunale prima del voto finisce a notte fonda

Serata di superlavoro per le forze di polizia chiamate a gestire l'ordine pubblico nell'aula consiliare occupata dalle lavoratrici e dei lavoratori socio sanitari, che continuano a rischiare il posto di lavoro. La minoranza propone una mozione urgente, chiedendo quattro volte di poterla discutere subito ma la maggioranza vota in modo contrario. Apriti cielo.

L’ultimo consiglio comunale della legislatura finisce coi botti e con le forze dell’ordine che scortano il sindaco e alcuni consiglieri fuori da palazzo civico, quando la notte è alta da tempo. Impensabile non finisse così, più o meno alle 2 del mattino, visto che la vicenda Oss non è risolta e al di là delle cronache di consiglio restano appesi i destini di oltre 150 persone. Dalla ventina di lavoratrici iniziali già assiepata sotto il Comune una mezz’ora prima, si torna ai numeri della commissione di mercoledì, mano a mano che si avvicina il momento della discussione di una mozione urgente presentata dalla minoranza che già agli albori scalda gli animi dei presenti. Si tratta, insomma, del secondo tempo della commissione, svolto nella medesima aula e con toni più o meno similari: niente tarallucci e vino, anzi. Come già era successo il giorno precedente, i lavoratori hanno preso di mira i consiglieri di maggioranza come già era avvenuto ieri, così come il presidente del consiglio comunale e il sindaco: “Perché per lui l’importante è lo stadio e fare le trasferte”, si sente nitidamente urlare dal pubblico. “Con due figli e monoreddito ti vorrei vedere te. Io ormai non ho niente da perdere. Loro devono capire cosa abbiamo passato noi negli ultimi tre anni”.

La pausa è inevitabile e porterà una delegazione di Oss, i sindacati e i capigruppo al confronto privato col sindaco Peracchini con promessa finale di votare la mozione urgente presentata dal centrosinistra. Tutto a posto? Nemmeno per sogno perchè a questo punto inizia un’altra serata, piuttosto sorprendente anche per chi qualche consiglio comunale lo ha seguito. La folta platea di lavoratrici, che il giorno dopo sarebbe andata a lavorare con gli orari di sempre, preme perché la mozione che le riguarda si discuta e voti subito in modo da poter tornare a casa e lasciare poi il consiglio alle altre pratiche all’ordine del giorno ma alla fine la maggioranza decide di mantenere l’ordine dei lavori portando così la discussione in coda all’intero consiglio. E’ l’inizio di un tira e molla che ha dell’incredibile visto che la scena si ripeterà altre tre volte. Quel che succede prima, la discussione cioè delle interpellanze, delle mozioni e delle quattro delibere previste, diventa un sottofondo a tratti farsesco. Si parla ad esempio di Borgo Baceo, progetto di “riqualificazione urbanistica” dell’area attigua al parco della Maggiolina, nel frattempo giunto all’atto finale dopo una lunga battaglia nelle commissioni, che il consigliere Cenerini difende a spada tratta accusando le sinistre che volevano abbatterlo negli anni ‘80.

Un discorso accorato su un tema certamente serio ma che di fronte ai disagi dei lavoratori, a posti di lavoro a scadenza, scatena le repliche dei consiglieri di minoranza. Dai banchi di minoranza, Massimo Baldino e Roberto Centi rimarcano l’inconcepibilità di non aver voluto disquisire subito sul tema delle Oss, Giulio Guerri fatica a mantenere il controllo, la Polizia Locale cerca di abbassare le antenne. Centi nel suo intervento tocca anche il tema Soprintendenza “non vedendola affatto come un avversario ma un organismo di tutela”, Franco Vaira respinge le parole di Cenerini che puntava il dito sulle amministrazioni del passato: “E’ anche l’ora di finirla di rispondere con questa storia quando non si hanno argomenti”, il senso dell’intervento. Emanuele Corbani si dice felice dell’epilogo della vicenda di Borgo Baceo mentre Marco Raffaelli risponde per le rime a Cenerini: “Come si fa a giustificare quello che volevate avallare in borgo baceo dicendo che negli anni 80 le allora amministrazioni volevano costruirci quando in quel periodo la cultura dell’edilizia era totalmente speculativa in tutto il Paese. Qualcosa di cui si pentono tutte le città”. Poi di nuovo Corbani: “Ma quale orto urbano, se la gente avesse voluto divertirsi con la zappa e il decespugliatore non ci sarebbe la situazione di degrado”.

Chiusa con il sì alla realizzazione del progetto proposto dal Comune (coi voti della maggioranza), la delibera di Borgo Baceo, Baldino chiede nuovamente l’inversione dei lavori ma una volta messo in votazione la proposta, la maggioranza vota unita contro. Succederà di nuovo su richiesta di Federica Pecunia dopo il voto della delibera sull’ avvocatura civica e anche in questo caso la maggioranza dirá di no. Per protesta Jessica De Muro annuncia simbolicamente il voto contrario alla penltima delibera prima che arrivi l’ultima incombenza e, dopo, il momento di parlare di Oss. Sono le 23,39 e dopo due ore e mezzo di consiglio, un pasto per molte di loro saltato, Raffaelli torna a fermare l’ordine dei lavori alzando i toni e chiedendo rispetto per la gente in sala. “Guardatevi dentro e votate favorevolmente al cambio dell’ordine dei lavori permettendo a tutta questa gente di assistere alla loro vicenda”. Inevitabili le le proteste di un pubblico fino a quel momento arrabbiato ma tutto sommato dentro le regole. “Però quando venite in ospedale volete i favori. Lavoro e dignità, vogliamo solo quello. Vergogna!”. Ma anche stavolta nessuna inversione, i minuti trascorrono e la temperatura sale. A questo punto Guerri viene surclassato dai cori, Peracchini in persona lascia la sua sedia e chiede alle forze dell’ordine di far tornare la calma, nel frattempo la minoranza, nel gioco delle parti, ferma di nuovi i lavori e Vaira sbotta: “Come potete obbligare le persone a stare 4/5 ore su una sedia ad ascoltare delle cazzate? Di fatto è come se la Polizia allo stadio aizzasse gli animi dei tifosi”. Baldino sentenzia l’incapacità della maggioranza, Raffaelli accusa: “Se c’era il consiglio comunale in presenza non sareste arrivati alla fine della legislatura. Siete così poco inclini alla critica dei cittadini… ecco perché volevate le sedute telematiche fino alla fine. Io ricordo le sedute dove trattavamo il salvataggio di Acam. Si svolgevano addirittura con più di 100 cittadini furiosi, perché spinti dalla preoccupazione e mai ci siamo permessi di mancare così di rispetto a dei cittadini che giungevano in Comune, solo per chiedere attenzione ed aiuto. Sarebbe stata una mancanza del proprio dovere. Stasera invece ho visto il centrodestra agire a totale sfregio del rispetto che si deve ai propri concittadini. Non accettano la critica, provocano la gente, esasperano il conflitto. Non hanno la minima cultura amministrativa.”.

Alla mezzanotte in punto, messisi alle spalle quattro ore di veleni, si arriva finalmente a discutere la mozione sulle Oss. Così Pecunia, rivolgendosi al dirimpettaio Sauro Manucci e al sindaco Pierluigi Peracchini: “Se oggi votate la mozione non è per fare un favore a me, ma per ciò che ci hanno detto i lavoratori, i sindacati. Chiediamo che sia il sindaco e la giunta a richiedere con urgenza qual’è il fabbisogno di Oss per il 2022-2023-2024 perchè questi numeri non sono chiari perchè altrimenti tutte le ipotesi sono fuffa. Per quanto riguarda la possibilità che alcune strutture abbiano manifestato necessità di operatori sociosanitari, chiediamo di non fare promesse sul nulla per ottenere l’elenco esatto delle strutture che sono effettivamente disponibili. Perchè tutto questo potrebbe chiudere un cerchio che consentirebbe di stabilizzare quasi tutti i lavoratori esclusi da quel concorso. A me interessa non tanto che votiamo questa mozione ma che ci si prenda l’impegno di lottare tutti i giorni, se necessario. Potevate evitare stasera questa schermaglia, non voglio pensare che c’entrino le elezioni amministrative. Credo che abbiate da riflettere sul concetto di avversario politico, non avete dato dignità a questi banchi. Potete anche toglierci i microfoni e votare a colpi di maggioranza, ma ricordatevi che noi siamo un pezzo di rappresentanza delle persone che sono là fuori”. La replica è del solito Cenerini che prova a farsi sentire sopra la bolgia: “Si è fatta propaganda becera, sia da parte della politica sia di una parte sindacale: il sindaco non ha bisogno delle vostre indicazioni, votiamo questa mozione perché va nella direzione di ciò che già stiamo facendo. La verità è che nel 2019 la Regione Liguria ha proposto l’in house che è stato bocciato. Comunque a quanto hanno detto i dirigenti di Asl 5 Massei e Mazzone le persone vicine alla pensione saranno accompagnate, ne rimangano massimo 50 persone per la quale c’è anche la cassa in deroga ma anche la sistemazione delle Oss nelle strutture che ne hanno bisogno. La situazione non è drammatica come la fate voi, state facendo campagna elettorale sulla pelle della gente. Quindi il centro destra regionale e comunale ha fatto tutto il possibile, dispiace che si sia arrivati a un livello così basso, senza guardare in faccia a nessuno pensando solo ad acchiappare qualche voto, passando sopra le vite di chi giustamente è preoccupato per il suo futuro!”.

Ultime battute prima di un voto che sarà anche unanime ma che lascia davvero molto amaro in bocca per la serata che chiude ufficialmente i cinque anni di consiglio comunale “Basta parole”, riprende Baldino, “sono quattro anni che queste persone subiscono uno stato emotivo estremo a proposito del loro posto di lavoro. Apprezzo la disponibilità espressa dal sindaco che va però a cozzare con i comportamenti tenuti in aula questa sera. Si doveva portare rispetto per le persone che sono intervenute stasera e si poteva e doveva discutere questa mozione all’inizio”. Così Massimo Lombardi: “E’ la battaglia principale di questi anni. La politica una volta si batteva contro le politiche di esternalizzazione, la politica odierna è sconfitta ma ha il dovere di fare lo stesso: il buon senso di andare a vedere come hanno gettato il cuore al di là dell’ostacolo. Sono stati anni particolari, specialmente per chi ha lavorato nei reparti, rischiando di ammalarsi, sicuri di veder morire tanti conoscienti, amici, parenti. C’è il bisogno di 250 figure professionali e allora bisogna dare priorità assoluta al lavoro. Questo è il centro per la politica”. Poi Centi, di nuovo Raffaelli (“io non so cosa stia facendo il sindaco in questo momento al di là di quello che scrive”) che ammette la bocciatura del governo ricordando però che la Corte Costituzionale aveva rilegittimato lo strumento “ma la Regione non è tornata sui suoi passi, preferendo il concorso pubblico”. Corbani, Vaira, prima del game over. Mozione approvata, finale incandescente, tutti fuori. Fino alla prossima puntata: entro il 12 maggio si cercheranno strade alternative ai licenziamenti. E non solo non è detto che se ne troveranno ma il rischio è che i rimedi non reggano nel tempo ad eventuali ricorsi.

 

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