La ratifica delle licenze nazionale per la serie A 22/23 arriva nella tarda serata di ieri e porta la novità che lo Spezia attendeva. Il punto 16 dei criteri infrastrutturali, allegati al documento principale, viene modificato in senso meno restrittivo: “La capienza minima dello stadio deve essere di 12.000 posti, salvo deroghe […]. Tutti i posti dello stadio, anche quelli eccedenti la capienza minima di 12.000, devono essere dotati di sedute individuali conformi”. Non più 16.000 dunque, come previsto fino alla scorsa edizione.
Un fattore che incide direttamente sui progetti di ristrutturazione dello stadio Picco iniziati la scorsa estate. In particolare sulla progettazione della nuova tribuna ad opera dello studio GAU Arena, a cui la famiglia Platek si è rivolta per dotare il club di un impianto di gioco adeguato agli obiettivi sportivi. Ovvero di continuare a frequentare la serie A ancora a lungo nei prossimi anni.
Un successo “politico” per lo Spezia Calcio che in questo momento è, quantomeno tra le piccole, la società che ha il progetto più avviato sullo stadio e che già usufruisce del comma 16 di cui sopra, quando si specifica che “per gli stadi nei quali sono in corso interventi di ammodernamento, ristrutturazione, ampliamento, finalizzati a renderli conformi al criterio ‘Capienza e requisiti dello stadio’, iniziati nella stagione sportiva 2021/2022 ed in quelle precedenti, possono essere concesse deroghe al medesimo criterio dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A, previa comunicazione alla FIGC”.
Ma per la verità la condivisione sembra essere stata ampia in seno alla Lega serie A, anche in virtù delle considerazione che, per ottenere la licenza UEFA, la capienza minima era già stata portata a ottomila posti a sedere. La notizia viaggia in queste ore tra l’Italia e gli States, dove si attendeva questo tipo di esito. Nei prossimi mesi sarà definito e presentato il progetto per la nuova tribuna, mentre lo Spezia giocherà ancora in un Picco da 11.306 posti a sedere almeno per la prossima stagione.
Nel lungo periodo, gli effetti potrebbero essere molto più ampi. Per centrare il target della capienza minima basterà una tribuna raddoppiata rispetto agli attuali 1.222 posti. Eccedere la quota minima, probabilmente arrivare ad un settore da almeno tremila posti, permetterebbe un domani di rivedere anche la capienza dei distinti. Magari abbassarla di qualche decina di posti dai 3.023 attuali, per rendere più distanziate e comode le sedute e ricavare spazi per nuovi servizi. Non è infine tramontata l’idea di valutare la copertura della Curva Ferrovia.
Un domino insomma, che dovrebbe iniziare ad attuarsi dall’estate 2023 con l’abbattimento della vecchia tribuna, che ancora ricalca il disegno dei primi anni Trenta e che, a differenza del portale monumentale, non ha alcun vincolo architettonico. Prima di aprire il cantiere serviranno passaggi non banali, come la definizione del piano finanziario (che vedrà privato e pubblico assieme) e di una nuova concessione tra proprietà dell’impianto (Comune della Spezia) e il futuro gestore.