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Presentati anche alcuni componenti della lista civica

Grazzini si candida a sindaco: “Mi rivolgo ai delusi da questa politica. In vita mia mai visto una società allo sbando come Asl 5”

Come un fiume in piena. Nanni Grazzini ha rotto gli indugi e questa mattina ha presentato all’Hotel The Poet la sua candidatura a sindaco della Spezia. A sostenerlo una lista di amici e conoscenti raccolti nel corso degli anni e della carriera professionale. “Molte sono persone che non votavano da anni ma che, di fronte allo sfascio rappresentato dall’attuale amministrazione, mi hanno detto: “Se ti candidi tu, io ti sostengo”. E queste – ha detto Grazzini con gli occhi velati dalle lacrime – sono emozioni per le quali vale la pena lottare e impegnarsi in una campagna elettorale che sarà certamente faticosa. E’ difficile oggi coinvolgere i giovani, che sono totalmente delusi dalla politica, ma nella nostra lista ce ne sono e li ringrazio perché hanno deciso di darsi questa opportunità e di credere in me”.
Maglione fucsia, come il simbolo della lista. Ma soprattutto come la sciarpa che la sorella regalò all’allora presidente dello Spezia calcio alla vigilia della partita di Coppa Italia Roma – Spezia e che da allora divenne il suo portafortuna. Grazzini parla a braccio con la consueta eloquenza, ricordando quando nel 1993 si candidò a sindaco: “Credevo di cambiare il mondo, ero giovane e pieno di energia tanto da essere definito come un “fenomeno” dalla stampa. Presi 4.396 voti, che oggi varrebbero quasi il 10 per cento. La vita mi ha portato verso la carriera, lasciando la strada della politica, ma ora con orgoglio e voglia di riscatto ho deciso di riabbracciarla, anche per restituire alla mia città tanto di quello che mi ha dato. E mi fa un immenso piacere vedere che la mia discesa in campo dà tanta soddisfazione a tante persone. Io dalla politica non voglio niente e non ho mai voluto partecipare a spartizioni o inciuci. La mia vita professionale è fuori dalla Spezia, ma mi onoro nello scrivere nel biglietto da visita “La Spezia”, anche per dimostrare a tutti che pure chi è cresciuto a muscoli ripieni e mesciua può essere una persona di successo”.

Giovani e delusi dalla politica sono due delle categorie alle quali Grazzini vuole puntare con forza. “Per i nostri ragazzi non c’è lavoro. Noi dobbiamo dare un esempio, e non solo dal punto di vista morale. Voglio essere il leader di quel 50 per cento di persone che negli ultimi anni sono figurati come “astensionisti”. E se riusciamo a far passare il nostro messaggio vinciamo le elezioni. I sogni si raggiungono con impegno, determinazione e serietà. Ne so qualcosa, e ho raggiunto traguardi che non mi ero nemmeno mai immaginato di sognare, come quello di diventare presidente dello Spezia, io che come tanti ho iniziato ad andare allo stadio a 5 anni con mio papà. E ogni mattina e ogni sera ringrazio Dio per quello che ho ricevuto, a cominciare dalla mia famiglia. Ora però è il momento di giocare questa partita: mi piacciono le sfide impossibili. E siamo qua per vincere: già da bambino scrivevo in un tema che non mi piaceva de Coubertin perché per me l’importante non era partecipare”.

Con Alberto Turini in diretta telefonica a causa di un’indisposizione fisica, Grazzini ha chiamato a parlare alcuni membri della lista. A cominciare da Roberto Battistelli, consulente del lavoro e amico di lunga data del candidato sindaco.
“Nanni è penalizzato dal suo aspetto fisico e dal suo modo di fare. E sappiamo che Spezia è ricca di dissacrazione e, in fondo, anche di invidia. Per questo è stato spesso visto come uno che ha meriti che non si è guadagnato. Io so bene cosa ha fatto e come lo ha fatto. E’ una persona capace, indipendente e coerente. Altri mi avevano chiesto di candidarmi, ma solo a lui avrei detto sì. E così è stato. Anche per un dovere morale di restituzione, che viene a una certa età. Mio figlio non è più in Italia da un mese: penso che sia necessario lavorare sull’economia, che è il motore di tutto. Assistiamo a una forte crisi delle professionalità, con interi comparti che non trovano personale, come il turismo, la logistica, la cantieristica…”.
L’imprenditore Mario Del Corso ha confessato che quello di candidarsi era “l’ultimo pensiero al mondo”, ma che alla richiesta di Grazzini non ha resistito. “C’è voglia di costruire qualcosa insieme, attraverso il gioco di squadra. Nanni può portare a Spezia quel dinamismo che manca”. “Anche io ho detto sì alla candidatura solo perché me l’ha chiesto Nanni – ha proseguito Andrea Casati, commerciante -. Nella vita ritengo sia necessario non perdere mai tempo e sfruttare il proprio talento. Lui lo ha saputo fare. E inoltre credo in Nanni per l’aspetto umano”.
I complimenti per Grazzini sono proseguiti con Valentina Antonini, avvocatessa. “Anche se partiamo da visioni diverse – ha detto la legale – si è creata una sinergia nuova. E’ la prima volta che faccio politica, anche se mi sono sempre battuta per lavoro nel campo delle questioni ambientali. Sono stata convinta a candidarmi anche da Marco Grondacci, un mentore per me. Credo che Nanni sia un po’ un’eccezione: con Nanni si può… Ci confrontiamo da mesi e ci sono tanti punti in comune. Il primo è il calcio, visto che ho giocato nello Spezia femminile. E poi siamo due combattenti. Rispetto a Nanni rido meno, sono più imbronciata, ma rido dentro e dicono che questo sia sintomo di lealtà”.

“Se qualcuno ha fatto ironia su una candidata perché di fede genoana con noi casca male”, ha scherzato Grazzini, chiamando a parlare Gianluca Di Staso, figlio di un ex aquilotto molto amato. Il suo curriculum parla di una laurea in Relazioni internazionali e di ulteriori studi in Comunicazione, oltre a uno stage in Ue, occupandosi di relazioni tra la Santa sede e l’Europa. “Inoltre da alcuni mesi ho deciso di convivere a Roma con un ragazzo non vedente che ho conosciuto durante il lockdown: è un’esperienza di grande crescita e siamo grandi amici. Da parte mia sono sicuro di una cosa: Nanni sarà un sindaco fuori dal comune per davvero. Lui punta molto sulle relazioni personali, parla con la gente ascoltandola e dedica molto tempo ed energie soprattutto ai giovani. Quando l’ho incontrato poco prima di laurearmi la prima cosa che mi chiese è se mi servivano dritte per il mio tirocinio”.

Introducendo Massimo Baldino Caratozzolo, Grazzini ha ribadito: “Io non volevo fare il sindaco, ma di fronte all’incompetenza del sindaco e dell’amministrazione attuali non ho più potuto stare a guardare”.
“Mi aveva descritto Grazzini come un trafficante di rifiuti, ma è bastato chiedere un po’ in giro per capire che erano tutte fandonie. Sono arrivo comunque un po’ dubbioso e nei primi tre minuti mi sono trovato davanti un ciclone. Ma al quarto è scattata l’empatia. Lui, nonostante abbia raggiunto tutto nella vita, è una persona vera che si sa emozionare. E questa è la base per poter lavorare per gli altri. Politica o si fa col cuore o è un teatrino: sono troppi i consiglieri che schiacciano solamente i bottoni in base allo schieramento cui appartengono. Nelle ultime sedute abbiamo assistito alla protesta di decine di Oss, persone che soffrono perché rischiano di rimanere senza lavoro. Ecco, io in questi casi – ha detto Caratozzolo – vorrei Nanni come sindaco, un primo cittadino che di fronte a queste vite sospese si mette al comando di queste persone. Che mette a rischio piuttosto la tenuta della maggioranza, ma che fa tutto il possibile. Con Nanni potremo affrontare davvero i problemi dei quartieri più sfortunati e di tante persone. Inoltre lui sarebbe capace di rappresentare davvero Spezia, altro che il crollo nelle classifiche della qualità della vita…”.
“E invece il sindaco in uno degli ultimi consigli comunali ha fatto al presidente del Consiglio comunale il gesto di tagliare l’intervento al consigliere, tanto andrà via, accompagnando il gesto con la manina. Ecco, quella è stata l’azione che mi ha fatto scattare, questo è il senso delle istituzioni di questo sindaco – ha aggiunto ancora Grazzini – . E in questa maggioranza è evidente come il collante sia rappresentato dalle poltrone: ci sono partiti che stanno insieme solo per quello. Questo non è il mio mondo, e infatti me ne sono andato. La nostra è una lista civica, fatta di imprenditori, professionisti, studenti, commercianti, operai. Non come quella di chi si professa civico subito dopo essersi tolto il braccialetto di Cambiamo, partito di cui ha fatto parte per anni. Abbiamo ancora qualche posto disponibile per chi vuole impegnarsi per la sua città. Nel caso ci possono scrivere a info@nannigrazzini.it”.

Parlando di programma, oltre ai temi dell’economia e del lavoro, il candidato sindaco ha detto di voler far davvero partire il waterfront coinvolgendo e interloquendo con imprenditori e mondo finanziario. Riguardo all’area Enel: “Due mesi fa Peracchini e Tarabugi parlavano ancora di Spezialand… Ma parlando seriamente bisogna aprire un dialogo con Enel per realizzare qualcosa davvero green. Non dimentichiamo che il denominatore comune del Pnrr è la sostenibilità”.
Infine, commentando l’uscita del bando per il nuovo ospedale, Grazzini ha concluso: “Io sono abituato a studiare e sto analizzando il bando, anche perché conosco bene questi strumenti. Nel 2017 da presidente del Collegio dei revisori dei conti di Asl 5 dissi che quel contratto non sarebbe andato avanti. Ma nessuno ha fatto niente e siamo dovuti arrivare al fallimento della società. Invece assistiamo a toni trionfalistici. Ma per cosa? Per aver riavvolto il nastro di 7 anni? E mancano ancora i partecipanti alla gara, l’assegnazione dei lavori e, immagino, un’altra prima pietra. La gente non ne può più. Ci vorranno anni. E intanto cosa facciamo mentre direttore generale della Asl dice che manca personale ed è costretto a comprare le stufette per scaldare i reparti in cui manca anche l’acqua calda? Una società allo sbando come Asl 5 non l’ho mai vista in vita mia. Ci diano almeno la possibilità di curarci per i prossimi anni. Invece ci sono liste d’attesa infinite e persone che restano giorni al Pronto soccorso. E sia chiaro: non c’è l’ho col personale, il problema è che manca la struttura”.