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Sprugoleria

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Bentornata, fiera nostra

Pioggia sulla fiera

Aiei matina, su in cielo vedevi ancora seppur fioco il sorriso della luna, albeggiava appena, è successo un fatto del tutto imprevisto. Migliaia di Sprugolotti, chi ancora in pijama e chi in camicia da notte, si sono riversati nelle strade della landa dove, dovunque, si sentiva una voce sola che detta da tutti o quasi, sonava possente come le campane dee giese quando battono a martello: “Andemo, vegnì zü tüti a vede cosa la gh’è de névo”. Non sarà mica un pericolo, si sono chiesti gli assonnati Sprugolotti, tanti temendo che fosse caduto un altro ponteggio. No, rispondeva qualcuno, è che giù alla marina si sentono movimenti sospetti, carri in colonna che seguono percorsi precisi, una notizia questa che con i tempi che corrono fa sobbalzare. apeiBen presto, tuttavia, i timori si sono dissolti per farsi gioia e allegria, sentimenti quasi incontrollabili al punto che si manifestano privi dell’aplomb e del self-control che devono caratterizzare in ogni occasione gli eletti nello spirito. “Vegnì, vegnì aa maìna, L’è chi de névo, la è tornà!”. Le parole hanno dapprima fatto sospettare che ci fosse un ritorno della pandemia contagiosa, ma il sole nascente come fa con la neve ha dissipato in fretta ogni tema. “I han raverto a fea, a nostra fea dopo doi ani d’astinensa.”

È per questo che tante centinaia di paia di scarpe si sono mosse in lieta sintonia verso i luoghi deputati della festa. Si è mossa veramente una massa di gente, la solita di sempre, forse anche di più perché l’attesa accresce il desiderio. Un popolo in festa s’è voluto riappropriare della sua tradizione ancestrale, incrementato, come sempre, dai foresti calati al mare da ogni dove. Commozione e felicità non si contavano tanto che si dice, ma è tutto da verificare, che è stato imposto il nome di Brigidino a un bimbo che al Sant’Andrea ha emesso il primo vagito in sintonia con il cigolio della prima bancarella posata a terra. “Ma come, ha detto uno, a fea de San Giusepe anchè che è San Leonida, quello delle Termopili?” Faceva un po’ di confusione ma presto gli hanno chiarito la situazione e tutto s’è accomodato. Bentornata, fiera nostra. Festeggiamo felici il tuo ritorno sulla scena un po’ come si fa per il figliol prodigo. Quello che s’allontanò da casa per scialacquare ma per il cui ritorno s’ammazzò il vitello grasso e gli si mise al dito l’anello più bello e prezioso. Noi taglieremo la porchetta e sulle bancarelle frugheremo fra tutta la bigiotteria che sarà esposta. Certo c’è qualche differenza ma, siamo sinceri, si tratta solo di dettagli. L’importante è che la fiera finalmente la rivediamo. A ea l’oa!

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