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Il bilancio di fine mandato

Peracchini dopo cinque anni: “Una città che cambia verso il futuro. L’unico limite è la Soprintendenza”

Pierluigi Peracchini

E’ un bilancio assolutamente positivo, quello che il sindaco Pierluigi Peracchini ha tracciato questa mattina relativamente ai cinque anni di mandato. “Positivo nonostante il Covid”, ha esordito alludendo alle difficoltà esplose nella primavera del 2020 insieme alla pandemia, andando poi a elencare una lunghissima sfilza di interventi, tra quelli realizzati, quelli iniziati e quelli ancora in programma.
Un elenco che riportiamo per intero qui e che il sindaco ha sintetizzato su nostra richiesta in un mix che va dall’essere una città che aiuta gli ultimi al vanto di avere prospettive di crescita uniche in Italia: “Abbiamo l’opportunità di essere un’eccellenza mondiale – ha aggiunto – e infatti gli investitori internazionali guardano nella nostra direzione. Abbiamo un solo limite: la Soprintendenza. Non ci ha fatto realizzare uno skate park al Colombaio e il progetto delle Casermette è ancora bloccato”. Un istituto, quello del ministero dei Beni culturali, da “riformare al più presto”, dirà a margine Peracchini.
Tornando ai progetti simbolo del mandato, il sindaco ha citato “il waterfront, la cessazione della combustione del carbone nella centrale Enel, il Miglio blu. Ci sono tante stelle nel firmamento di questa città. Una città che cambia verso il futuro”.

Nel rendiconto però compaiono esclusivamente i segni più: non sono stati minimamente considerati i meno. Come se in un bilancio si considerassero solamente le entrate e non le uscite. Così è la politica, da sempre: nessuno sbaglia, nessuno ammette mai un fallimento. Ma oggi questo è valso anche quando abbiamo chiesto noi al primo cittadino quale sia il rimpianto maggiore tra i progetti non riusciti, tra la Dmo turistica, il raggiungimento della spiaggia di Tramonti tramite il tunnel di Monesteroli, il parco di divertimenti di Spezialand, la piazza sospesa su Viale Italia, il ritorno del liberty in Piazza Cavour o il getto di decine di metri in mezzo al golfo.
“Sono un uomo del fare, non mi sono mai occupato delle cose non fatte”, ha tagliato corto Peracchini, per poi tornare a indicare la Soprintendenza come origine di molti problemi: “Purtroppo non comando la Soprintendenza. Peccato abbia detto no a tante cose”.

Nella prima parte della conferenza stampa, come detto, il sindaco aveva snocciolato le attività svolte dal 2017 a oggi. Una narrazione suddivisa in dieci punti, cinque dei quali prefissati a breve termine. Si tratta di: decoro, pulizia e sicurezza; gestione dei rifiuti, attraverso la realizzazione di un nuovo sistema di raccolta; aree di sosta gratuite in città, ripensamento del Tpl e del Piano urbanistico comunale; progressiva dismissione delle aree militari e demaniali e attuazione del Piano regolatore portuale, waterfront incluso; fiscalità, agevolata e semplificata, “che ha visto nella riduzione delle tasse per i cittadini uno dei suoi principali punti di forza”.
A questi si aggiungono gli obiettivi a medio-lungo termine, ovvero: sostegno all’economia, al commercio e al lavoro, anche attraverso la valorizzazione della blue economy e del progetto Miglio blu; Piano Casa, con la previsione di agevolazioni per affitti e concessioni degli alloggi dell’edilizia popolare; servizi sociali, sanitari e solidali; La Spezia giovane e sportiva, con l’organizzazione di grandi eventi musicali e sportivi in città e il potenziamento degli impianti per lo svolgimento di attività sportive; La Spezia turistica, culturale e museale, con un ruolo di traino fornito dal progetto “La Spezia Forte” per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico in chiave di attrattore turistico.

Dieci punti realizzati o in corso di realizzazione esplicati con dovizia di particolari in un documento di 60 pagine elaborato dal consulente The European house – Ambrosetti, che ha in seguito sottolineato per voce del dottor Lorenzo Tavazzi alcuni dei dati più significativi degli ultimi cinque anni trascorsi. A partire dalla competizione tra territori intrinseca nelle sfide del futuro per qualunque città che intenda dire la propria. Ecco perché si ritiene giusto puntare sulla specializzazione, tema che alla Spezia ha significato negli ultimi decessi un equilibrio tra diversi settori: quelli più datati della portualità e della logistica, ai quali si sono affiancati negli ultimi dieci anni quelli della nautica e del turismo.
Ma secondo gli indicatori La Spezia si distingue per il ridotto cuneo fiscale, anche grazie al recupero dell’evasione, e per il numero di accessi alla rete civica e ai social dell’amministrazione, così come per l’incidenza dell’economia del mare sul totale dell’economia provinciale e alla conferma dell’elevato tasso di occupazione dei laureati al polo Marconi. Ottimi risultati sul fronte della raccolta differenziata e sulla copertura del territorio con telecamere, col superamento del target di 160 sul territorio comunale (oggi sono 200, rispetto alle 30 del 2017) con contestuale aumento delle sanzioni per violazione del codice della strada e riduzione delle denunce per danneggiamento e furto, stando ai dati della Polizia locale spezzina. E ancora sono stati sottolineati i quasi mille colloqui allo sportello Infolavoro e le numerose manifestazioni sportive organizzate alla Spezia. E, infine, negli ultimi cinque anni il turismo ha continuato a garantire ottimi numeri.

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