Con voto unanime il consiglio comunale di Santo Stefano Magra ieri ha dato mandato agli uffici affinché procedano con la conferenza dei servizi e quindi con l’iter autorizzativo inerenti la richiesta di installazione di una antenna di telecomunicazioni nella zona di Via Curtatone da parte di Wind Tre. La pratica è stata affrontata nelle scorse settimane in Commissione Ambiente, un lavoro illustrato dal consigliere Luciano Mondini, presidente dell’organismo: “La richiesta di Wind Tre, pervenuta nel febbraio 2021, ha ricevuto parere favorevole da Arpal nel maggio successivo. Dall’analisi di impatto elettro magnetico di Wind Tre, è emerso che nel caso siano massimizzati potenze, tilt meccanici e tilt elettrici, si può arrivare, in particolare per una abitazione della via, a un campo elettrico di 5.6 volt per metro, quando il limite di legge è 6. E’ vero che parliamo di una analisi che massimizza le stime, ma comunque si pone un campanello. E nella seduta di commissione del 17 marzo è emersa l’opportunità di chiedere chiarimenti ad Arpal su misure e stime fatte quando è stato dato parere favorevole; Arpal ha risposto il 1° aprile inviando ulteriori chiarimenti e delle mappe dove si conferma per la medesima abitazione un valore inferiore, sì, ma anche molto prossimo al limite di 6. Perciò si ritiene opportuno, per la tranquillità di chi vive nella zona, effettuare un monitoraggio – tre settimane prima dell’installazione, tre settimane a installazione avvenuta – per verificare rispetto dei limiti e andamento delle esposizioni. E la conferenza dei servizi, che si attiva con l’approvazione odierna del Piano comunale di organizzazione del sistema di telecomunicazioni, si esprimerà in 45-90 giorni, quindi non ci sono tempi molto lunghi per partire con il monitoraggio”.
Monitoraggio che, ha confermato la sindaca Paola Sisti, si farà, a cura di Arpal. “Come abbiamo detto in commissione, questo passaggio è un rafforzamento del principio di tutela dei cittadini”, ha affermato, spiegando altresì che Arpal è disponibile per essere audita in Commissione Ambiente.
“C’è una legge nazionale – ha aggiunto Sisti – che dà potere di posizionare antenne anche in deroga ai piani comunali; nel nostro caso invece siamo riusciti ad attivare una collaborazione con il gestore, potendo quindi fare degli approfondimenti. Inoltre abbiamo dato incarico per rivedere il Piano comunale di organizzazione del sistema di telecomunicazioni per renderlo più moderno e per inserire al suo interno un regolamento che sia maggiormente tutelante”. Questo “partendo dal concetto che non si può fermare il tempo con le mani, tutti usiamo telefoni cellulari e abbiamo bisogno di internet”.